Ci sono allenatori che lasciano il segno: quei tecnici che ovunque vadano, riescono a imporre la propria impronta alla squadra e soprattutto, a raggiungere gli obiettivi. Tuttavia sono “vittime” di etichette fasulle che ne condizionano la carriera. Uno di questi è senz’altro Davide Ballardini. Troppe volte etichettato come “traghettatore” o bravo solo nel subentrare per aggiustare giocattoli (Preziosi ne capisce) malfunzionanti. L’ex allenatore del Palermo è oggi alla ribalta per gli splendidi risultati che sta ottenendo con il Genoa (preso al penultimo posto) e portato al dodicesimo posto attuale.
Una scalata, che parte da lontano: la carriera di Ballardini parla da sola. Un tecnico più che preparato, bravo a trasmettere i propri principi alle sue squadre, che spesso giocano un bellissimo calcio e noi a Palermo lo ricordiamo bene.
IL CAGLIARI:
E’ il Cagliari di Cellino che esonera prima Giampaolo e poi Sonetti. E’ la stagione 2007 – 2008: i rossoblu chiudono il girone d’andata a 10 punti. Nonostante le pochissime speranze, “Balla” riuscirà a salvare i sardi concludendo al quattordicesimo posto con 42 punti. Conquistando di fatto, la bellezza di 32 punti in un girone. In pratica una media europea. Il mondo della Serie A comincia ad accorgersi di questo allenatore che pare faccia miracoli.
IL PALERMO:
Delle sue capacità “sovrannaturali” se ne accorge Zamparini: l’ex patron rosanero ingaggia Ballardini per sostituire l’esonerato Colantuono, alla seconda giornata di campionato. In pratica Balla prende una squadra costruita per un altro collega, a campionato appena iniziato, in un ambiente scosso per la decisione apparentemente avventata di Zamparini. Il risultato? I rosanero giocano probabilmente il miglior calcio del campionato per tutto l’anno. Battono squadre come la Juve 1 – 2 con l’unica perla in Sicilia dell’allora giovanissimo Mchelidze e il Milan di Ronaldinho 3 – 1 al Barbera. A fine stagione si chiuderà all’ottavo posto a ridosso della zona europea con la coppia Miccoli – Cavani a quota 28 reti.
A fine anno Zamparini dichiarerà di essere costretto a concludere il rapporto con Ballardini per volontà stessa dell’allenatore: forse c’era già un accordo con la Lazio?
LA LAZIO:
Ecco lo step successivo, il salto di qualità: la Lazio. I biancocelesti dell’era Lotito ci hanno messo un po’ a diventare grandi. Ma la storia della società è indiscutibile. Ballardini ha la possibilità di confrontarsi con una grande del calcio italiano. Arrivato a Roma trova però una situazione non facile: il club straborda di calciatori, tra cui qualche fuori rosa (Pandev e Ledesma) e la gestione non è facile. Ma a Balla poco importa e l’8 agosto 2009 sbanca Pechino battendo l’Inter in Supercoppa italiana. Per intenderci, saranno gli stessi nerazzurri che di lì a poco festeggeranno a Madrid il famigerato Triplete.
I risultati deludenti costringono Lotito all’esonero, nonostante un importante trofeo in bacheca. Viene sostituito da Edy Reja e qui forse comincia a essere etichettato come “Traghettatore”, “Aggiustatore”, quando dovrebbe essere semplicemente chiamato “Signor Allenatore”.
IL GENOA:
La prima, di una lunga serie, parentesi col grifone: Nel 2010 è chiamato a sostituire Gasperini che ha segnato un’era con il Genoa. Compito arduo, per nulla facile. Vince entrambi i derby di Genova e porta la squadra al decimo posto finale. Per Preziosi non è abbastanza e si libera del contratto.
IL CAGLIARI BIS:
Qui le cose non vanno come quando salvò i sardi miracolosamente. Subentra a Ficcadenti e mette insieme 18 punti tra fine novembre e marzo. un bottino in linea con l’obiettivo salvezza del Cagliari. Tuttavia Cellino opta per il licenziamento per giusta causa, preferendo un ritorno di Ficcadenti. Cinque anni più tardi Ballardini vincerà la causa con i sardi e il club sarà costretto al risarcimento.
IL GENOA BIS:
Torna nella città della lanterna a gennaio, per sostituire Delneri. Porta il club a ottenere 21 punti in 17 partite, salvando baracca e burattini. A fine anno, però, Preziosi non conferma la fiducia per puntare sull’emergente Liverani. Scelta poi rivelatasi infelice. In questa annata l’allenatore di Ravenna vince il cartellino viola. Un premio assegnato al miglior gesto Fair Play dell’anno. Fermò un’azione in un Genoa – Roma per consentire il soccorso ai giallorossi di Daniel Osvaldo. Curiosità: l’arbitro lo allontanò dalla panchina non comprendendo la bontà del gesto.
IL BOLOGNA:
Anche qui da subentrante: sostituisce Stefano Pioli. Forse l’annata peggiore della sua carriera. prende la squadra a gennaio e conquista solo 14 punti in 20 partite. I felsinei retrocedono in Serie B, stavolta il miracolo non è riuscito.
PALERMO BIS:
I rosanero cominciano l’era della disperazione: Zamparini è stanco e ha problemi extracalcistici che si riflettono inevitabilmente sul Palermo che non è più quell’isola felice durata una decina d’anni. E’ il 2015 e Iachini viene esonerato dopo aver vinto col Chievo 1 – 0. La squadra nonostante la vittoria gioca un calcio troppo brutto per essere vero e Zamparini chiama Ballardini.
E’ una stagione travagliatissima: il tecnico ravennate ha anche qualche disguido con lo spogliatoio, celebre fu l’intervista di Sorrentino in un post Hellas – Palermo. Ma tra uomini veri ci si chiarisce. Viene prima allontanato per essere sostituito da Fabio Viviani, poi arriverà Novellino. Risultato? La squadra è al terz’ultimo posto e Zamparini ha bisogno d’aiuto. Il Balla accetta e porta i rosanero a una salvezza che lascia tifosi e stampa increduli. Totalizzando ben 11 punti nelle ultime 5 partite.
Zamparini non può che rinnovargli la fiducia, ma come detto poc’anzi non era più il solito Palermo. La società non spende più cifre importanti e le spende anche male. Comincia il campionato: sconfitta col Sassuolo e pareggio con l’Inter a San Siro. Ballardini fa un miracolo contro i nerazzurri e si dimette per le divergenze con la società sul mercato. Lascia da vincitore.
GENOA TRIS:
Sostituisce Ivan Juric. Con lui il Genoa esce da un periodo di crisi. E’ il 2017 e Ballardini traghetta la squadra a un dodicesimo posto a più 6 dal Crotone di Zenga retrocesso. L’anno dopo è lui ricominciare. Conquista 12 punti in 7 partite ed è complice dell’esplosione di Piatek. Perde però 1-3 in casa col Parma e Preziosi lo esonera, nonostante la squadra fosse a soli 3 punti dalla zona Champions. Una follia…
GENOA POKER:
E’ ancora Preziosi a dover chiedere aiuto a Ballardini: il presidente del Genoa che poco tempo prima aveva apostrofato l’allenatore con frasi pessime e ingiustificate, deve arrendersi all’evidenza dei fatti: Maran non va più bene e l’unico a potergli dare una mano e proprio lui. L’uomo dei miracoli. Risultato? Il Genoa è preso al penultimo posto e oggi si trova alla dodicesima posizione con un campionato ancora tutto da giocare.
Scusate se è poco.
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