Molti tra gli ex rosanero non hanno avuto la chance giust , ora si sono presi la rivincita.
Si apre così l’articolo di Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia sottolineando quanto sia forte la dura legge del “figliol prodigo“, quest’anno.
Sia che si tratti di giocatori che sono semplicemente passati nel settore giovanile, sia di giocatori che a Palermo sono nati. Una partita che rappresenta un significato particolare, quella con i rosanero, ma che non esitano a punire sul campo, rivelandosi spesso decisivi proprio per la squadra di club.
E’ stato così per Luigi Silvestri domenica scorsa al “Partenio“. Ma non è una novità. All’andata fu Sonny D’Angelo, altro palermitano, a siglare la rete del vantaggio irpino. Entrambi con un passato nel settore giovanile nel Palermo, dopo aver molto girovagato nelle serie inferiori.
Sempre nelle fila dell’Avellino si è ritagliato il suo spazio anche il tornante Rizzo, terzo palermitano presente tra le fila degli irpini. L’unico ad aver risparmiato i rosanero dalla dura legge dell’ex, che ha visto i rosanero condannati alla rete.
Tra le squadre che più hanno trovato giustizieri in campionato sicuramente possiamo trovare il Teramo, che ha in squadra un altro ex rosanero come Santoro, che all’andata ha siglato una delle due reti che permesso alla squadra di vincere in casa all’esordio. Santoro non è nato a Palermo ma è cresciuto nelle giovanili rosanero.
Come Simone Santoro, anche Birligea ha deciso di condannare i rosanero alla legge del gol dell’ex, nella gara di ritorno. Lui che ha lasciato il Palermo solo in seguito al fallimento del club rosanero. Aveva trovato poco spazio con il Teramo, e proprio contro il Palermo, alla prima da titolare ha siglato il gol del momentaneo vantaggio.
C’è poi chi si è messo in mostra anche senza segnare. Come dimenticare Marson: ex portiere delle giovanili rosanero. Se il risultato è rimasto inchiodato sullo 0-0 all’andata, è anche per merito suo.
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