La semifinale di Coppa Italia di ieri sera tra Juventus e Inter si è conclusa nel peggiore dei modi, fuori dal campo. Le telecamere hanno inquadrato una lite per niente elegante tra Conte ed Agnelli. Conte fa il dito medio al presidente bianconero, che risponde con una frase: “Mettilo nel c**o il dito co*****e”. Roba che neanche i liceali.
E’ doveroso fare una premessa: sono persone anche loro, umani anche loro e chi non ha mai esagerato durante una lite con un amico o un collega? Mi rendo anche conto delle pressioni alle quali sono sottoposti questi soggetti. Tuttavia questi signori non possono esimersi dal ruolo che hanno all’interno della società, all’interno del mondo calcio, anche come esempio nei confronti dei giovani sportivi di tutta la nazione.
Ciò che succede all’interno di un campo di Serie A ha una risonanza mediatica clamorosamente elevata e i comportamenti si riflettono su ciò che accade nei campi di periferia di tutto il paese. Il presidente della Juventus (la massima società italiana) e l’allenatore dell’Inter, nonchè ex ct della nazionale, non possono esibirsi davanti a tutti in uno spettacolo così indecoroso. Da ieri sera, entrambe le società, offrono versioni contrastanti alla stampa nel tentativo di farsi ragione, ma le verità è una sola: hanno entrambe torto marcio e probabilmente bisognere limitarsi a chiedere scusa pubblicamente.
Lo sport non deve essere motivo di contrasto e se Agnelli e Conte hanno delle ruggini, sarebbe bene che le risolvessero privatamente. Come se non bastasse, questo atteggiamento così plateale non ha fatto altro che scatenare sui social le due fazioni: i bianconeri difendono Agnelli e i nerazzurri Conte. In un ping pong di offese gratuite ed esagerate. Il clima tra Juve e Inter non è mai stato disteso e i protagonisti principali non hanno fatto altro che aggiungere carne al fuoco. Vergogna.
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