Nella nostra lunga intervista, Cauzo ha parlato ancora delle sue qualità da business-man e ha ancora una volta sottolineato come la sua volontà di acquistare il Palermo sia concreta. Qualità, forza economica e stabilità, sono caratteristiche che a suo dire, Il dottor Tony possiede pienamente. E sono le stesse che Mirri richiede, prima di imbastire una vera e propria trattativa. Abbiamo parlato di questo e di molto altro ancora con l’aspirante acquirente del club di Viale del Fante. Ecco la seconda parte dell’Intervista:
Il presidente Mirri, da vero tifoso, ha detto che cederà le quote solo a chi eventualmente dimostrerà stabilità economica, forza e capacità di rafforzare il Palermo. Solo allora si siederà a parlare con qualcuno. Pensa di avere queste qualità?
“Assolutamente si, se non pensavo di averle non mandavo la pec. Se non avevo la possibilità non sono uno che manda informazioni ad un club. Se loro mi informano che vogliono vedere le mie forze, io gliele mostrerò, gli farò vedere tutto”.
Quanto ha influito Di Piazza nella scelta di mostrare interesse per il Palermo, c’è il suo zampino?
“No, poco in realtà. I contatti sono arrivati dopo che la pec è stata mandata. Io ho parlato con lui ed è stata una bellissima conversazione, è una persona magnifica, mi ha mandato tantissimi feedback positivi sul Palermo. Io ho provato a convincerlo a rimanere al Palermo, ma lui mi ha detto di no. Avere uno come Di Piazza sarebbe importante. Se fossi il presidente del Palermo sceglierei di lavorare con lui”.
Cancellando un po’ quello che è stata la disavventura dei Tuttolomondo, ma ripartendo allo stesso tempo da quella tragica dissavventura, cosa si sente di dire con la massima trasparenza e sincerità ai tifosi, da aspirante acquirente del club?
“Il calcio nel 2021 è cambiato, adesso per comprare ci vogliono capitali sostanziali e dichiararli, quindi le leggi sono diverse rispetto a prima. Sui Tuttolomondo non ne so nulla, non so i dettagli quindi non ne parlo. Dobbiamo rispettare le regole e sono delle regole veramente ferree, prima di parlare coi tifosi io voglio iniziare una trattativa. Nel momento in cui la trattativa si conclude, i tifosi possono stare tranquilli che la società non può fallire anzitutto. Anzitutto è importante mantenere la stabilità e poi ci sarà un piano di investimento. Ma comunque è chiaro che quando pensi di prendere un club dai per scontato che questo debba salire in categorie maggiori, questo è ovvio. Se arrivo io i tifosi possono stare tranquilli di non fallire mai, una cosa che non può succedere e successivamente salire in Serie A. Se non hai queste ambizioni non puoi prendere una squadra. Il piano va fatto per tanti anni, altrimenti non ha senso”.
Ultima dottor Cauzo, come pensa di gestire questa pressione che c’è attorno a lei. Mi riferisco al fatto che molti vedono in lei un acquirente catanese che vuole farsi soltanto pubblicità e nient’altro?
“Ma quale pubblicità, non me ne puà fregar di meno. Io neanche volevo fare uscire questa storia. E’ successo troppo clamore, poi le critiche ci stanno, ma le cose che non tollero sono gli insulti personali o alla mia famiglia, quelle mi danno fastidio. Le critiche le accetto, fanno crescere. Anche le cose negative fanno crescere. Queste cose sul Catania o sulla Juventus, nel 2021, ci sta per carità. Ma al posto di essere uno contro l’altro dovremmo essere uniti, siamo due piazze che meritano tantissimo. Dobbiamo cercare di stare uniti e portare le squadre dove meritano di essere, non certo in Serie C con tutto il rispetto. Sono nato a Catani e sono tifoso della Juve, ma non ci vedo niente di male. L’importante è portare i soldi, così un giorno la Juventus la possiamo battere. Palermo è un’opportunità ottima, mi ricordo quando salì in Serie A dopo tanti anni, quanti introiti dai botteghini, veramente tanti. Un Business-man come me la vede come una cosa allettante, ma ancora, ripeto, c’è poco. Abbiamo mandato solo una lettera”
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