E’ tutta una questione di prospettiva, in fondo, di obiettivi e di dove veramente si vuole spingere col piede sull’accelleratore. Se ti chiami Palermo, tuttavia, nonostante mesi di critiche e un 2021 cominciato con una sola vittoria in 6 gare, la prospettiva è quasi banalmente guardare in alto, così come l’obiettivo, a fare da contorno. E’ bastata una sola vittoria per riaccendere speranze e rivoluzionare ambizioni: da una salvezza tranquilla, dalla rassegnazione ad un cammino di transizione, si è passati di nuovo al sogno 5° posto.
Un Palermo diverso
Ed è anche questo un po’ il bello di questo sport: il cambiamento nel giro di poco o niente. Ma a dare fiducia, più che il risultato, rotondo e affascinante, è stata la prestazione e la voglia. Sabato i tifosi hanno potuto ammirare infatti una squadra vogliosa, di gamba, lottatrice e cinica. Anche se quest’ultima dote non è ancora a livelli ottimali per poter raggiungere chissà quale traguardo, visto che il Palermo poteva chiuderla ben prima e realizzare molte più reti.
Tra ritrovamenti e nuove scoperte
Ma potrebbe pure andar bene così. Del resto, la vittoria contro il Bisceglie è quella che forse più di ogni altra deve lasciare fiduciosi i tifosi, premettendo poi che il campo e le prossime gare saranno il giudice supremo di una squadra che sembra però essersi ritrovata. Almeno in alcuni suoi interpreti parzialmente rinati e in uno, completamente risorto e tornato dagli abissi. Tra quelli rinvenuti parzialmente inseriamo Luperini e Rauti, a fare da cornice al miglior centro del “piatto”, la dove sembra essere risorto Santana, che a Torre del Greco però non ci sarà per qualche acciacco fisico.
Via il passo di Mazurka, dentro l’adrenalina
Tanti aspetti, tanti giocatori che erano mancati, sembra siano usciti fuori dal guscio dell’incertezza. E in fondo qual era uno dei maggiori problemi del Palermo se non lo scarso rendimento di molti interpreti arrivati come assoluti fenomeni (per la categoria chiaramente)? E adesso ecco che qualcosa in tal senso comincia a muoversi. Ma i margini di errore sono finiti e il “passo di Mazurka” deve essere abbattuto. Il ballo di origine polacca sviluppatosi nel corso del 500′, lento quanto mai e noioso forse ancor peggio, deve lasciare spazio ad una musica vivace e ad un’adrenalina tipica da discoteca.
Il tempo corre, vittoria d’obbligo
La vittoria è praticamente un obbligo. Fare risultato, ciò per cui in fondo si gioca banalmente a calcio, deve essere bisogno primario a qualsiasi altra sfumatura: gioco, eleganza, tiki taka e quant’altro. La prestazione è spesso conseguenza del risultato, ma il Palermo ha stravolto questo postulato clamorosamente, sfoderandone spesso di buone e portando a casa zero, come accaduto proprio all’andata del match che si disputerà oggi alle 15.00. Da sabato, è cambiato praticamente tutto, persino la conferenza di Boscaglia, che oggi, di fronte agli addetti ai lavori non si era mai presentato così tanto assetato di vittoria. Sarà pure che il tempo corre e i margini di errore sono finiti.
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