La riforma dei campionati : B1, B2 ed una C semiprofessionistica.
Il presidente Gravina ha stravinto, è andato oltre le previsioni ed oltre il numero di consensi che sembrava dovessero arrivare da chi lo sosteneva. Oltre il 73% dei voti e questo lo responsabilizza ancor di più, perchè se 3 votanti su 4 ti hanno scelto adesso le riforme bisogna farle davvero.
A cominciare da quella dei campionati su cui il neo presidente appena eletto ha detto che deve essere qualitativa e dove ognuno deve rinunciare a qualcosa. E sebbene Gravina usi la parola qualitativa, non si può nascondere quanto dichiarato dal suo rivale Sibilia che sostiene come ci siano troppe squadre professionistiche. Dunque un taglio sarà necessario.
Riflettendo su un articolo di Valerio Piccioni sulla Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, appare chiaro che una riforma non è più rinviabile e che alcuni tasselli sembrano già chiari: si parla di B1, B2 e di serie C semiprofessionistica con l’inserimento dei contratti di apprendistato per i calciatori più giovani. Si vuole anche evitare che una retrocessione possa causare il fallimento di un club. Sulla riforma della serie C anche il presidente di Lega Ghirelli si è espresso favorevolmente già da tempo, dichiarando apertamente che è indispensabile, pena il crollo dell’intero sistema : “A Gravina chiediamo per prima cosa la riforma dei campionati. Ora è inevitabile farla se non ci riuscissimo dovremmo andare tutti a casa”. Queste le sue prime parole dopo la rielezione del presidente Gravina.
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