Palermo, ancora guerra tra soci. Hera Hora verso la liquidazione

Palermo, ancora guerra tra soci. Hera Hora verso la liquidazione

Aumentato il capitale a oltre 10 milioni, investimento completato.
Approvata la semestrale, conti in rosso per tre milioni. Scontro tra Mirri e Di Piazza.
Futuro tutto da decifrare. Previsto in settimana il Cda della controllante, a rischio anche il recesso dell’italo-americano.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

L’articolo di Benedetto Giardina sottolinea i contenuti emersi durante l’assemblea svoltasi ieri pomeriggio e conclusasi con la decisione di ripianare la perdita con l’aumento del capitale fino all’importo di 10.734.030,20 euro. Dopo l’assemblea però è iniziata la guerra fra Mirri e Di Piazza con il presidente di Hera Hora, Daniele Mirri, che comunicava come, evasi gli impegni assunti, bisognerà riflettere se Hera Hora è ancora funzionale al progetto Palermo. Una decisone che porrebbe esser presa domenica pomeriggio nel corso del CdA della stessa Hera Hora.

Lo statuto del Palermo, all’articolo 29 recita che “…il recesso non può essere esercitato e,
se già esercitato, è privo di efficacia, se l’assemblea dei soci delibera lo scioglimento della società”. Il recesso comunicato da Di Piazza non avrebbe più alcun effetto.

Terminata l’assemblea dei soci: il comunicato del Palermo

L’articolo prosegue con i conti della società rosanero, le sue perdite di quasi 3 milioni registrati negli ultimi sei mesi a cui bisogna anche aggiungere la perdita al 30 giugno 2020, pari a 1.130.599 euro. Più di 4 milioni di perdite in appena 18 mesi di esistenza e per ripianarle, si è abbattuto il capitale di 6,835 milioni di euro a circa 2,7 milioni, con il contestuale aumento di altri 8 milioni di euro, scrive Giardina, specificando come questi 8 milioni verranno versati in 2 step. Una subito e l’altra entro 30 giorni.