Trapani rischia di restare senza calcio
Tutti in fuga dal bando del Comune.
Non c’è pace per il Trapani. Anche prima che nasca il nuovo club.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Fabio Tartamella sottolinea come a Trapani si rischia di restare senza calcio. Il bando del sindaco contiene delle condizioni che in molti ritengono non poter rispettare e si assiste ad un fuggi fuggi dei soggetti interessati all’acquisizione del titolo del Trapani Calcio. Il sindaco Tranchida chiede:
-Serie B da raggiungere in quattro anni;
-che sia lo stesso sindaco a nominare il presidente del Collegio Sindacale del club;
-una fideiussione di un milione nel caso in cui la nuova proprietà dovesse fare marcia indietro.
Paletti difficili e onerosi che hanno suscitato polemiche a cominciare dalla tifoseria organizzata che sposa il progetto dell’imprenditore italo-svizzero De Picciotto.
Il primo candidato della lista è René De Picciotto, il quale attraverso un comunicato ha evidenziato il proprio dissenso. Lo segue anche l’imprenditore palermitano Ettore Minore il quale si esprime con le seguenti parole: “Non si può non rimanere perplessi sulla possibilità che tali imprescindibili punti possano limitare la libera impresa e le scelte che in futuro dovrebbero essere operate. Ove fossero confermati, non potremmo che formalizzare, a malincuore, il nostro ritiro dal bando. Ma non è l’unico motivo: dopo i messaggi apparsi allo stadio e il comunicato degli Ultras della Curva 2 aprile 1905, rispettando la volontà dei tifosi trapanesi, il dottor Ettore Minore decide di ritirare la manifestazione d’interesse e la conseguente partecipazione al bando per l’assegnazione del titolo sportivo del Trapani Calcio”.
Toglieno quindi Minore, i candidati al bando rimangono tre: René De Picciotto, la
cordata serba di Zoran Popovic e il comitato “C’è chi il Trapani lo ama”.
L’avvocato palermitano Roberto Lio ha rappresentato Popovic alla riunione
di lunedì scorso con il sindaco, ecco le sue parole: “Avevamo presentato diverso
tempo fa la manifestazione d’interesse e ci è sembrato corretto
ascoltare il sindaco e le sue richieste. Dobbiamo valutare diverse
cose e attendere che il bando venga ufficialmente pubblicato. Allo stato
attuale, non mi sento di escludere che ci tiriamo fuori dalla corsa, ma
di certo dovremo leggere attentamente il documento finale“.
Il presidente Lillo Castelli,del comitato “C’è chi il Trapani lo ama” ha detto la sua sull’acquisizione, dichiarando: “Non parteciperà al bando, ma rimarrà vigile su quanto accadrà“.
Le linee guida imposte dal sindaco sembrano abbastanza rigide tanto da far apparire difficile un rinascità del calcio a Trapani.
Se, invece, le linee guida verranno considerate elementi favorevoli nella corsa per la
nuova proprietà, quindi non degli ostacoli, il discorso sarà diverso. Non resta, quindi, che aspettare i prossimi giorni per saperne di più con la città che aspetta con impazienza, perchè un altro anno senza calcio sarebbe vissuto come un incubo.
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