Palermo – Si era capito che forse c’era qualcosa di strano nell’aria, qualcosa che non andava. La prestazione ed il silenzio stampa un altro segnale. Ma riavvolgiamo il nastro. La comunicazione della mancata convocazione di Kanoute , per motivi disciplinari, aveva fatto allertare. Da vecchio uomo di calcio, è sembrata anomala. Raramente una società dice di non convocare un giocatore perché è stato monello: in genere si parla di affaticamento, sindrome influenzale o gastroenterica, che sarebbe più indicativa visti i mal di stomaco continui nello spogliatoio. . .
E quindi? Ci si è chiesti. Chi ha voluto far sapere che Kanoute aveva sbagliato e dunque andava punito? Con questo e altri dubbi ci eravamo messi a guardare la partita e ci siamo svegliati al 95’ senza sapere se si era assistito ad una partita o invece ad una simbolica messaggistica non verbale. Perché di tutto si può parlare tranne che quella scesa in campo a Viterbo era una squadra di calcio di professionisti del pallone, pagati per giocare. E non per la pochezza della prestazione quanto per l’assenza della prestazione, per la mollezza, per il disimpegno, il menefreghismo e la strafottenza. E si è capito subito che c’era altro nell’aria.
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A fine primo tempo, durante l’intervallo, dopo il nulla cosmico che ci eravamo sorbiti, e dopo il solito golletto evitabile preso, si rifletteva su un punto: vediamo se ci sarà reazione furente e da squadra arrabbiata e compatta. Altrimenti, in caso contrario, oggi la gara sarà servita solo a lanciare messaggi. E mettere in difficoltà l’allenatore.
Durante il primo tempo ci chiedevamo: ci sono o ci fanno? Aspettavamo la ripresa per capire meglio. E la domanda era sempre la stessa: ma ci sono così inconsistenti e incapaci o ci fanno? O lo stanno facendo di proposito per creare il caso, per far scoppiare la bomba? La risposta è sotto gli occhi di tutti…
Ora però il compito ai giocatori di far capire al mondo intero che il vero problema era solo il tecnico. E che a partire da Catania finalmente si potrà vedere il vero valore della squadra. Perchè, per rispondere alla nostra domanda del titolo, oggi è stato evidente che “ci fanno”. Adesso viene il bello e cioè dimostrare che una buoni giocatori, “ci sono”. Perchè gli alibi sono finiti, anche quello del tecnico. Ora viene il bello…
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Con questi dirigenti in particolare Sagramola difficilmente vedremo il “bello”. Boscaglia doveva essere esonerato già tre mesi fa, scegliere il vice di Boscaglia è ridicolo.
A fine campionato la società dovrà fare un bel repulisti dei finti professionisti che militano nel Palermo. A pagare non può essere solo Boscaglia.