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La mafia e il business degli orologi di lusso, clienti tra vip e calciatori: arresti a Palermo e Milano

Le mani della Mafia in un vortice di affari nel mercato nero che faceva i conti con la vendita degli orologi di lusso: i clienti erano vip e calciatori famosi, all’oscuro di tutto.

A scoprire tutto, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, Il Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di finanza.

Ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e un sequestro preventivo, emessi dal Gip di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Uno degli esponenti è finito in carcere, per gli altri 11 sono scattati gli arresti domiciliari.

Per altri tre il divieto di espatrio e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’ORIGINE DELL’INDAGINE

Quest’inchiesta è la prosecuzione di una condotta già a Maggio scorso, volta a colpire il clan dei Fontana.

Un’operazione messa in atto grazie al nuovo collaboratore di giustizia Gaetano Fontana.

L’indagine conclusa oggi ha accertato gravi indizi a carico di alcuni esponenti della famiglia Fontana.

Essa si trova da anni egemone nei quartieri palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella del mandamento mafioso di Resuttana e in parte trasferitasi a Milano.

La famiglia mafiosa avrebbe infatti reinvestito ingenti risorse di denaro nel business del commercio “in nero” degli orologi di lusso, destinati a facoltosi clienti.

Ha realizzato operazioni finanziarie anche all’estero, per mezzo di una fitta rete di relazioni d’affari con operatori del settore (esercizi di “compro-oro” a Londra, Milano, Roma e Palermo).

TRA I CLIENTI…

A finire in questa gabbia, come clienti anche ex giocatori rosanero come Andrea Rispoli, o ancora Marco Borriello, o l’agente dei vip, Lele Mora.

Agli indagati vengono aggiunti anche altri reati: favoreggiamento personale, riciclaggio, auto-riciclaggio, con l’aggravante del reato transnazionale e di aver favorito «cosa nostra».

A venire sequestrato per intero è stato il patrimonio di una gioielleria di Milano, e di un “compro-oro” di Palermo, per un totale di 2,6 milioni di euro.

 

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