Non si conosce ancora il movente dell’agguato allo Zen ai danni di Emanuele Cipriano, ma il colpevole è stato individuato. A sparare tre colpi di pistola al giovane meccanico, infatti, sarebbe stato un amico, il quale è poi fuggito a bordo del suo scooter. I fratelli della vittima, ora ricoverata in ospedale, non riescono a spiegarsi quanto accaduto.
“Una cosa è certa però Emanuele è incensurato e non ha mai avuto nulla a che fare con il mondo della droga“, hanno detto Calogero, Giuseppe e Francesco a PalermoToday. “Nel fine settimana, sabato o domenica, mio fratello è uscito con mio padre, che è invalido e si muove su una sedia a rotelle, e proprio insieme a Cusimano. Hanno fatto un giro… E lui ieri si presenta e gli spara? Per noi è incomprensibile, oltre che inaccettabile“.
Adesso Emanuele Cipriano è fuori pericolo. I medici tuttavia devono ancora estrarre uno dei proiettili che sono stati sparati in sua direzione nel corso dell’agguato allo Zen. Esso è vicino alla colonna vertebrale e il meccanico dovrà essere operato al fine di estrarlo. Intanto proseguono le indagini per comprendere le ragioni del tentato omicidio. La principale pista resta quella della droga.
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