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Filippi, felice ma non troppo: una scena rara ma significativa

Palermo

Al termine della trasferta di Pagani, trionfante ma sofferta, si sono succeduti scenari atipici e mai visti in questa stagione. Oltre allo scoop vero e proprio della seconda vittoria consecutiva in trasferta, ciò che ha colpito veramente nel post gara sono state le parole composte di Filippi in conferenza stampa. Anche questa “strana”, visto che la squadra aveva fretta di tornare e le dichiarazioni dei tesserati sono state riportate poi sui canali ufficiali del club.

Un cambio comunicativo

Nel calcio, conta davvero tutto, perfino le parole che gli allenatori concedono a noi addetti ai lavori dopo il match. Anche da queste si può crescere e anche da queste si possono costruire vittorie e basi vincenti. Premesso che sia impossibile dare un giudizio totale sull’operato del nuovo allenatore del Palermo, visto che si tratta solo della 3° partita sotto la sua guida, è possibile tuttavia registrare un cambio di atteggiamento totale nel modo di porsi alla stampa. Vogliamo così paragonare le dichiarazioni di mister Filippi ieri sera, con quelle di Boscaglia dopo il match vinto contro la Cavese, nel primo impegno del 2021.

La “buona prestazione” di Boscaglia

Mettiamo a confronto due match simili: entrambi sofferti e portati a casa con un guizzo, uno allo scadere del match, l’altro al 60′, uno con Rauti, l’altro con Floriano. Boscaglia in conferenza stampa asseriva: “Abbiamo dominato la partita ma sbagliato tanto sottoporta. Sono felice comunque della prestazione del primo tempo e del secondo, anche se siamo stati frenetici talvolta. La partita è andata come avevamo previsto”. Questo è solo un’estratto, ma è quello più significativo. I siciliani in quella gara giocarono malissimo, rischiando di non vincere, creando poco o nulla e sbloccandola all’ultimo minuto contro il fanalino di coda della classifica.

“Di buono solo il risultato” per Filippi

Filippi, con atteggiamento completamente diverso ha dichiarato ieri sera: “Di buono ci portiamo soltanto il risultato, non possiamo soffrire così fino alla fine della gara. Commettiamo errori che ci portiamo dietro da una stagione intera. Ma mi è piaciuto lo spirito di sacrificio”. Un abisso tra queste parole, sane, e quelle del tecnico gelese che metteva nella sua bocca una “buona prestazione”. La mentalità si allena pure così, perchè i giocatori ascoltano tutto. La psicologia vincente si costruisce anche da queste piccolezze, dal non essere contenti dopo una vittoria ottenuta in questo modo.

La rabbia dopo una vittoria, l’ossimoro vincente

A Filippi va riconosciuto questo nuovo modo di comunicare, quanto mai vincente. Del resto, se anche Lucarelli primo in classifica con la sua Ternana non è soddisfatto dopo le vittorie, come poteva esserlo Boscaglia dopo una, soffertissima, contro l’ultima in classifica? Dettagli, che non ci sono sfuggiti e che sono importantissimi per la crescita. Fermo restando che poi il lavoro vero è certamente quello sul campo e le parole, quelle importanti, si sviluppano dietro le quinte. Ma nulla è casuale, nemmeno l’analisi di una partita, nemmeno l’ossimoro perfetto della rabbia, dopo una vittoria.