Nella seconda parte dell’intervista rilasciata all’appuntamento facebook con “Zona Rosanero“, Giovanni Tedesco si è soffermato soprattutto sull’ipotesi di un suo possibile ritorno al Palermo, in veste di tecnico. Momentaneamente, non sembrerebbero esserci i presupposti.
“Come sapete, ho un rapporto particolare con Palermo. Non avrei mai tentennato ad un’eventuale chiamata da parte della dirigenza. Ho sempre fatto tutto con il cuore, anche quando ho dato le dimissioni dal Palermo nel 2016: questo perché ho una dignità. Pochi lo sanno, ma quella volta non ricevetti neanche una chiamata da Zamparini o dalla società e ci rimasi molto male. Comunque, a Palermo non potrei mai dire di no“.
“Mi sentirei pronto per allenare il Palermo, ma non come feci con Schelotto dove fungevo solo da prestanome. Ora però mi sento pronto per il Palermo e per l’Italia: verrei anche a nuoto da Malta per il Palermo“.
“Del mio periodo da calciatore al Palermo, oltre ai risultati importanti ottenuti, ricordo soprattutto con enorme piacere tre ragazzi straordinari: Rinaudo, Ciaramitaro e Pietro Accardi. Oltre che professionisti erano persone splendide e letteralmente malate per il Palermo. Faccio i miei più sentiti complimenti a Leandro Rinaudo per il suo lavoro con le giovanili dei rosanero e spero possa diventare un giorno il direttore sportivo della prima squadra. Tuttavia, la cosiddetta “palermitanità” è svanita dopo qualche mese: e purtroppo non c’è posto per me con l’attuale dirigenza. Magari un domani, quando cambieranno le cose, potrò ritornare al Palermo“.
L’ex centrocampista palermitano non vede nel Palermo una grande squadra, anche per mancanza di risorse economiche. “Il Palermo non ha il budget per vincere il campionato. C’è una notevole differenza con il Bari. I rosa non hanno ancora una base importante per vincere il campionato, perché si salvano pochi calciatori. Tra questi, metto certamente Mario Santana, che reputo uno degli stranieri più forti che abbia mai visto nella mia carriera.
Tedesco era particolarmente restìo a fare altri nomi, ma non ha potuto non citare Andrea Accardi, che ha allenato nella sua esperienza alla guida degli Allievi rosanero. “Accardi è uno che si getterebbe nel fuoco, che dà l’anima sempre ed è poi un grande tifoso del Palermo. Un altro giocatore interessante è Rauti, mentre Silipo ha grandi numeri e qualità importanti ma non è ancora chiaro il suo ruolo. Servivano comunque altri giocatori di spessore per vincere il campionato: siamo pur sempre il Palermo“.
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