Palermo – Ultrà e neomelodici, la strategia dei clan nei quartieri.
Ultrà e concerti neomelodici, la strategia del consenso dei clan.
Il blitz con dodici arresti porta alla luce le strategia di Cosa nostra nei quartieri. Le decisioni sui cantanti.
La cosca del Borgo Vecchio interveniva sulla curva dei tifosi rosanero attraverso Jhonny Giordano. Assunto da Zamparini, licenziato dopo il fallimento. Mirri disse no al suo ritorno in società.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Francesco Patanè sottolinea i rapporti fra i boss mafiosi dei mandamenti di Palermo e due loro passioni, il calcio ed i cantanti neomelodici. Non solo passioni ma anche strumenti con cui trasmettere la cultura mafiosa gestendo concerti e controllando i diversi gruppi ultras della curva del Barbera. La retata di ieri a Borgo Vecchio, mette in luce le mani di Cosa nostra sugli affari del quartiere.
12 arresti di cui uno in carcere e 11 ai domiciliari e due obblighi di firma: secondo gli inquirenti la famiglia del Borgo Vecchio cercava di alimentare il consenso del mandamento di Porta Nuova. E, scrive il giornale, si serviva di 2 uomini chiave: Johnny Giordano, storico capo ultras e uomo di riferimento delle cosche al Barbera e Salvatore Buongiorno, impiegato comunale del settore cimiteri ma anche “re” degli impresari dei cantanti neomelodici.
De Luca (procuratore aggiunto della DDA) e i sostituti Amelia Luise e Luisa Bettiol, stanno indagandoli con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Buongiorno è in carcere, Giordano a piede libero sebbene i suoi contatti con i boss di Borgo Vecchio sono agli atti di indagine, dove sono raccolte intercettazioni in cui Giordano chiede l’intervento di Angelo Monti, capomafia di Borgo Vecchio, per risolvere conflitti fra i diversi gruppi ultras.
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Nelle pagine a disposizione degli inquirenti il ruolo di Giordano che procura biglietti e si mette a disposizione delle famiglie per quanto riguarda il Palermo Calcio. E quelle pagine sulla sua richiesta di intervento di Giuseppe Bellino, uomo d’onore del mandamento Pagliarelli, affinché venga riassunto dalla nuova società, dopo il fallimento della US Città di Palermo dove faceva il custode. Bellino però non riesce nell’intento perché si scontra “con la riottosità di Mirri” sulla questione. Mirri insomma non ha mai incontrato Bellino ma quest’ultimo aveva un piano alternativo cioè coinvolgere una terza persona affnché parlasse con Mirri per far riassumere Giordano che dall’interno avrebbe potuto agevolare l’ingresso gratuito allo stadio. Ma la stagione delle centinaia di biglietti era finita e con la nuova società si riuscivano ad ottenere al massimo una ventina di tagliandi.
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Grazie a due dipendenti del SSD Palermo che si mettevano a disposizione quando Giordano chiamava, l’ex capo ultras garantiva la ventina di tagliandi omaggio, ma nulla di più, scrive Patanè nel suo articolo.
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