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L’Unione Sovietica e il Palermo, storia di una gara tra fallimento e rinascita

Unione Sovietica Palermo

L’Unione Sovietica e il Palermo nel corso degli anni ’80 si affrontarono in due sfide che sono rimaste nella memoria dei tifosi rosanero, e che oggi vogliamo raccontare.

Prima di parlare della gara in sé, però, è necessario contestualizzare il primo dei due incontri. L’amichevole del 1986, probabilmente la più romantica tra le due, si svolse poco dopo una delle vicende sportive più tristi riguardanti il Palermo. La società rosanero, infatti, era da poco stata esclusa dalla partecipazione ad ogni campionato professionistico per la stagione 1986/87 per inadempienze finanziarie.

In quella stagione sportiva il calcio a Palermo si era letteralmente fermato. A ravvivare l’animo dei tanti tifosi siciliani ci pensarono l’Unione Sovietica e la Roma, che per l’occasione indossò la maglia del… Palermo.

IL MATCH DEL 1986

Era il 7 dicembre del 1986 quando “La Favorita” ospitò l’amichevole tra Unione Sovietica Olimpica e Roma. Per l’occasione la formazione capitolina scese in campo con la maglia rosanero per omaggiare la formazione siciliana, che in quella stagione non poté disputare alcun campionato.

L’iniziativa fu presentata prima della gara dal sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, che spiegò come l’incasso di 90 milioni di lire sarebbe stato utilizzato “per reperire risorse finanziarie che potranno essere utilizzate per la costituzione di una squadra professionistica cittadina”.

Allo stadio erano presenti in 15.000 spettatori, i quali assistettero alla vittoria dell’Unione Sovietica contro la Roma (vestita “da Palermo” solo per un tempo) con il risultato di 2-1. I capitolini erano andati temporaneamente in vantaggio con la rete di Berggreen, ma nulla hanno potuto contro la superiorità tecnica e fisica dei sovietici.

LO STRANO QUADRANGOLARE DEL 1989

Nel 1989 il Palermo prese parte ad uno stranissimo quadrangolare che vide coinvolti l’Unione Sovietica, il Werder Brema e la Roma. Questi ultimi erano i padroni di casa della competizione amichevole che si svolse a febbraio, presso lo Stadio Flaminio data l’indisponibilità dell’Olimpico, alle prese con le ristrutturazioni in vista di Italia ’90.

Il Palermo, naturalmente, in mezzo a queste big fu soltanto una piccola comparsa in termini di risultati. Ciononostante la formazione rosanero non sfigurò affatto nelle prestazioni, malgrado il netto divario tecnico con le avversarie. La squadra siciliana arrivava alla competizione amichevole internazionale con un ottimo stato di forma nel campionato di Serie C1, con un’imbattibilità che durava da ben 19 giornate, guidata dal tecnico Giorgio Rumignani.

La partita che aprì la competizione vide impegnati i rosanero contro i giallorossi, col Palermo che si difese parecchio bene nel corso del primo tempo, ma dovette comunque arrendersi alla superiorità tecnica della Roma, che andò in vantaggio con Renato a fine primo tempo e raddoppiò nella ripresa con Rizzitelli.

Il Palermo, dopo la sconfitta con la squadra della Capitale, giocò la finale per il 3° posto contro l’Unione Sovietica in una gara che non ha lasciato scampo ai rosanero, che furono sovrastati nel risultato per 3-0. Malgrado ciò, i siciliani riuscirono comunque ad attirare la simpatia del pubblico grazie ad una prestazione vivace e per nulla doma.

TRA FALLIMENTO E RINASCITA

Due incontri sui generis, che si susseguono tra fallimento e rinascita. La storia dell’Unione Sovietica sportiva ha incrociato per ben due volte il Palermo nel corso degli anni ’80: prima per un’iniziativa benefica, e poi per un’amichevole invernale che mise in luce i siciliani.

Due match che hanno scandito la storia calcistica dei siciliani, che in un’occasione ebbero il sostegno necessario per rinascere e nell’altro mostrarono a tutta Italia di che pasta è fatta Palermo: una squadra martoriata, ferita e non superiore alle altre; ma non per questo rassegnata al proprio destino, sempre pronta a farsi valere e rispettare anche in mezzo a dei giganti sportivi.

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