Dalle papere con il Palermo a rappresentante della sua Nazione. E’ questo uno degli archi significativi dell’incredibile vita di Samir Ujkani. Nel capoluogo siciliano lo ricordano spesso per le sue grandi papere che condannarono i rosanero alla retrocessione in Serie B nella stagione 2012-2013. Ma quello che forse molti non sanno, però, è che il portiere kosovaro è stato in qualche modo simbolo della rinascita del suo Paese.
In un’intervista a “Marca” il portiere ha raccontatao la sua vita, lacerata dalla guerra e dalla perdita di molti suoi cari: “Ho perso due zii e le loro mogli, anche la moglie di mio cugino con la sua bambina. Abbiamo perso tutto, e la mia famiglia ha dovuto ricominciare da zero. Grazie ad un consiglio da parte di un avvocato a mio padre, siamo riusciti a scappare in tempo dalla guerra”.
Una vita, quella di Ujkani, partita male e proseguita poi, con la realizzazione del sogno che da sempre aveva nel cassetto: giocare per la propria Nazionale. Non è stata un’impresa facile, visto che il Kosovo ha dovuto lottare duramente per ottenere l’indipendenza, arrivata poi il 17 febbraio del 2008. Prima con il riconoscimento della Costa Rica e a seguire di Stati Uniti e Albania. Se da un punto di vista burocratico e politico il paese aveva raggiunto il suo primario obiettivo, ossia l’indipendenza, non lo stesso poteva dirsi dell’ambito sportivo.
La Nazionale kosovara non è mai stata infatti riconosciuta dalla FIFA per gli 8 anni successivi al 2008 (anno dell’indipendenza del Paese), motivo per cui proprio l’ex Palermo Ujkani fù costretto a giocare fino al 2016 con la maglia dell’Albania. Il 14 gennaio 2014 sempre la FIFA abolì il divieto di far disputare ad altre nazioni incontri con il Kosovo, ma vietò, alla stessa squadra Nazionale, di mostrare simboli o bandiere identificative dello Stato.
Soltanto il 3 Maggio 2016, a due anni di distanza dalla prima amichevole permissiva disputata contro Haiti (finita 0-0), il congresso dell’UEFA votò per l’ammissione del Kosovo. 10 giorni dopo arrivò anche il riconoscimento della FIFA contro il volere della Federcalcio e del Governo Serbi. Da quel giorno e dopo una lotta infinita, Samir Ujkani è riuscito a giocare per la sua Nazionale. Il portiere ex rosanero si attivò per concludere una serie di passaggi burocratici che gli avrebbero permesso di cambiare selezione, cosa che poì avvenne con successo. Ujkani riuscì a partecipare cosi anche alle qualificazioni mondiali del 2018 in Russia e sta partecipando anche a quelle attuali per aggiudicarsi un posto in Qatar nel 2022.
Insomma dalla guerra, alla fascia di capitano con la sua adorata Nazionale. Dalle papere con il Palermo, alla Serie A con il Torino dove attualmente milita come secondo portiere alle spalle di Salvatore Sirigu. Sempre al quotidiano spagnolo Marca, il Kosovaro ha concluso: “Voglio contribuire all’immagine positiva del Kosovo e della sua gente. Siamo brave persone. E il calcio può aiutarci a dimostrarlo”.
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