Comincia ufficialmente da oggi il secondo atto di Auteri sulla panchina del Bari. Il tecnico, esonerato circa un mese e mezzo fa per dei risultati altalenanti, è ritornato al posto del suo predecessore Carrera. L’ex Spartak Mosca non ha saputo dare quella scossa che serviva e così la società biancorossa ha optato per un saggio ritorno dell’ex tecnico del Catanzaro. Oggi, lo stesso, ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:
“Abbiamo fatto 4-5 giorni di lavoro. Ho trovato una squadra un po’ pessimista – ha esordiato Auteri – ma è normale. Abbiamo ripreso i concetti che conoscevamo. Di questi giorni di lavoro sono soddisfatto, ho trovato grande disponibilità. Questa squadra, lo ripeto, ha grande qualità. Come giocheremo? Al di là dei numeri, che dipendono dall’organico a disposizione e da chi sta meglio, giocheremo cercando di fare le partite, alzando i ritmi. Dovremo creare e non concedere. L’esonero? A Teramo fu una partita indescrivibile. Difficilmente si ripeterà una partita con tutti quegli episodi. Ciò appartiene ormai al passato. Sono positivo. Questa è una squadra forte, fatta da uomini e persone per bene. Ma l’ho detto anche sei mesi fa. Problemi gravi o grandi non ce ne sono. I problemi grandi sono quelli dove c’è bisogno di tanto tempo per risolverli. Avremo un’altra faccia”.
“Dopo l’esonero ho visto calcio a tutte le latitudini – ha continuato l’ex Catanzaro – E’ quello che mi piace fare. Nessuna polemica, nella mia carriera è la quinta volta che succede questo. Poi sono stato richiamato. A questo punto qualche valore ce l’ha questa cosa. Altri evidentemente hanno perso il confronto, senza polemica coi colleghi. Sarei felicissimo di dare una mano per centrare un traguardo ambito.
Ho trovato un gruppo con qualche dispersione: qualcuno ha lasciato andare il senso di appartenenza – ha concluso Auteri – che prima era presente in tutti. Ho dato una scossa e ho trovato le porte aperte. Questa squadra ha tante armi. I calciatori così stupidi non sono: loro conoscono la verità, insieme potremo fare un percorso importante. Non sempre nel calcio si può dire che ciò si pensa, ma dal punto di vista della coscienza loro sanno la verità“.
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