La difesa dei fratelli Salvatore e Walter Tuttolomondo vorrebbe che gli assistiti venissero giudicati lontano da Palermo per il processo relativo al fallimento dell’U.S. Città di Palermo. I legali hanno infatti sollevato il legittimo sospetto di “condizionamento ambientale”. Il giudice ha dunque inviato gli atti del processo alla Cassazione. La richiesta arriva a seguito di minacce giunte sui social network ad indirizzo dei due protagonisti della funesta fine del club di Viale del Fante e di un presunto furto subito.
Salvatore e Walter Tuttolomondo sono accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio e reimpiego di denaro, nonché di falso e ostacolo alle funzioni della Covisoc. A distanza di quasi due anni dal fallimento della società – e dalla nascita del nuovo club di Viale del Fante sotto la guida di Hera Hora – la piazza non ha dimenticato quanto accaduto. È per questa ragione che, secondo il team di legali dei due indagati, questi ultimi dovrebbero essere giudicati in un’aula diversa da quella del Tribunale di Palermo.
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