La Cavese 1919 S.r.l., ovvero la Cavese, ha sede nella città di Cava de’ Tirreni (SA).
Fondata nel 1919, i suoi colori sociali sono il bianco ed il blu, il simbolo della squadra è l’Aquilotto e disputa le partite casalinghe allo Stadio Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni. Il punto più alto della storia della società è rappresentato dalla partecipazione a tre campionati di Serie B fra il 1981 e il 1984.
Nel 1986 viene retrocessa dalla Serie C per illecito sportivo e nella stagione 1989/90 subisce l’onta del fallimento in seguito al dissesto finanziario. Riparte dalla Serie D e tra alti e bassi per molti anni vivacchia tra Serie D e C2. Nell’estate del 2011, in seguito a gravi inadempienze finanziarie, la Cavese è esclusa dal campionato di Lega Pro Seconda Divisione, così sorgono due ulteriori realtà calcistiche a Cava: l’A.S.D. Aquilotto Metelliano Cavese, militante nel girone F di Prima Categoria, ed il Vis San Giorgio, già militante in Eccellenza, che cambia denominazione in A.S.D. Città de la Cava 1934 e che nella stagione 2011-12 ha disputato il girone B del campionato di Eccellenza Campania.
Sembra un paradosso ma il Palermo deve tifare Catania. Ecco perché…
In seguito, la squadra assumerà la denominazione di U.S.D. Pro Cavese, e, con il ritorno del presidente Gino Montella, la squadra si fonderà con A.S.D Aquilotto Cavese. Dopo aver raggiunto l’accordo con l’amministratore unico della S.S. Cavese 1919 S.r.l., Michele Angelo Sica, la nuova società acquisisce anche i beni immateriali della vecchia Cavese. Nel 2014 la società assume la denominazione di U.S.D. Cavese 1919. La Cavese 1919 è una società a responsabilità limitata: da novembre 2017 la carica di amministratore unico è ricoperta da Massimiliano Santoriello e nella stagione 2017/18 viene ripescata in Serie C per completare l’organico.
Attualmente è guidata in panchina da Giuseppe Maiuri subentrato a Sasà Campilongo alla 34° giornata che a sua volta era subentrato a Maiuri alla 17°, ed occupa l’ultimo posto in classifica staccatissima con appena 19 punti in 34 gare disputate frutto di 4 vittorie, 7 pareggi e ben 22 sconfitte con il peggior attacco del girone (21 reti realizzate) e la peggior difesa (51 reti subite).
Quante partite servono per arrivare alla finalissima di Serie C?
Il Palermo
Quindi all’indomani del rocambolesco pareggio di Bari, dove come spesso è capitato quest’anno, il Palermo ha gettato al vento una vittoria che aveva strameritato per più di 70 minuti (ma purtroppo le partite ne durano 95) grazie soprattutto all’azzardo ripetuto di Filippi con i cambi affrettati, e con un attacco spuntato vista l’assenza di Lucca per il noto infortunio e l’accantonamento di Saraniti per motivi diciamo così di “progetto”, la squadra rosa si accinge ad affrontare l’ultima staccatissima della classifica con il solo Rauti attaccante di ruolo.
Ma ciononostante speriamo di riuscire ad incamerare i tre punti con la speranza che la nostra truppa non voglia riservarci l’ennesimo scherzo da prete visto il rendimento contro le squadre di bassa classifica incontrate indifferentemente al “Barbera” o in trasferta e considerando anche che comunque i play-off sono assicurati visto la inattaccabilità del 10° posto (sai che soddisfazione!). Stiamo a vedere… Forza Palermo!
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