Il Palermo guidato da Giacomo Filippi viaggia ad una media punti molto importante. Le cifre non sono tutto nel calcio, e lo sport non può essere ridotto ad un mero calcolo matematico. D’altro canto i numeri possono darci un’indicazione del rendimento di una squadra in un dato lasso di tempo, fornendoci un’indicazione sulle prestazioni degli atleti.
NUMERI A CONFRONTO
Prima che Giacomo Filippi diventasse tecnico del Palermo, l’allenatore nativo di Partinico svolgeva il ruolo di vice-Boscaglia sulla stessa panchina rosanero. Il mister gelese è arrivato in Sicilia con aspettative altissime che, però, non sono state soddisfatte dalle prestazioni e dai risultati, che di fatto l’hanno portato all’esonero.
Fatale è stata la sconfitta in trasferta contro la Viterbese alla 27° giornata per 1-0, debacle arrivata dopo una serie di risultati altalenanti da parte dei siciliani. Da quel momento la dirigenza rosanero ha deciso di affidare la guida tecnica della prima squadra a Giacomo Filippi, uomo che già conosceva lo spogliatoio e col compito di guidare la squadra fino a fine stagione, cercando di salvare il salvabile.
Filippi però di fatto ha fatto più di quanto ognuno si aspettasse. Non risultati sconvolgenti, e nemmeno prestazioni da categoria superiore. Il tecnico è stato in grado di dare ad una squadra fragile una compattezza e un ordine che prima erano soltanto un miraggio. A dirlo sono i numeri.
Con Roberto Boscaglia il Palermo viaggiava con la media di 1,26 punti a partita, frutto di 33 punti in 26 gare. In proiezione in un campionato con 36 gare, questa media avrebbe portato a raccogliere in tutto 45 punti. Con Filippi la musica cambia: 1,88 punti a partita, risultato di 17 punti in 9 gare. Con questa media il Palermo dopo 36 giornate avrebbe la bellezza di 68 punti, il che vuol dire un posizionamento tra il 2° e il 4° posto.
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FARE PEGGIO ERA IMPOSSIBILE…
A questo punto i più scettici diranno che fare peggio era impossibile. Il Palermo con Boscaglia stava palesemente rendendo al di sotto delle aspettative e la rosa, malgrado qualche carenza in alcune zone del campo, non meritava sulla carta quel posizionamento in classifica.
Non sarebbe stato tollerabile, dunque, fare peggio dell’ex tecnico della Virtus Entella ed uscire addirittura dalla zona play-off. Con quest’ottica il lavoro di Giacomo Filippi al Palermo sarebbe totalmente ridimensionato e zero valore avrebbe il lavoro fin qui svolto dall’allenatore rosanero.
…MA NON ERA SCONTATO FARE MEGLIO
Va detto, però, che se fare peggio era impossibile, non era affatto scontato che si potesse fare meglio. La squadra continua ad avere le stesse carenze mostrate da inizio anno, e a queste nel corso dell’annata si sono aggiunte delle difficoltà oggettive, quali gli infortuni, che ne hanno fortemente limitato il rendimento.
Filippi ha ereditato una squadra che molto probabilmente aveva il morale sotto i piedi, e non deve essere stato facile stringere i ranghi e puntare quanto più in alto possibile dopo una stagione piena di delusioni e cocenti sconfitte. Il tecnico ha dato compattezza, un minimo di continuità, e mentalità alla squadra. Che questo sia sufficiente o meno per meritarsi la riconferma è ancora presto per dirsi, considerato la partita decisiva contro la Virtus Francavilla del prossimo fine settimana e i play-off che, sebbene siano una vera e propria lotteria, il Palermo ha l’obbligo di approcciare nel meglio delle proprie possibilità.
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