Dall’Argentina a Messina: calciatori grazie a Facebook.
Storia di Giorgetti e Aquino, difensori della Jonica che gioca in Eccellenza: lasciano Cordoba e inseguono un sogno : “Nel nostro Paese, in piena pandemia, c’è crisi. Così siamo partiti e con un post sul social abbiamo trovato squadra”
“Prima di partire ci siamo documentati e abbiamo scelto la Sicilia per il sole e la sua gente.
Non conoscevamo nessuno”.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Fabrizio Bertè racconta una storia speciale: quella di chi ha un sogno nel cassetto e usa i mezzi del presente per raggiungerlo. Con una pandemia mondiale di mezzo.
Sasha Giorgetti, classe 1994, e Mauricio Aquino, classe 1991, hanno lasciato a febbraio l’Argentina, con un unico obiettivo: diventare calciatori professionisti. Ed è curioso che il loro obiettivo sia stato raggiunto grazie ad un annuncio pubblicato su Facebook che ha permesso loro di trovare una squadra.
Accogliente, la Sicilia ha aperto loro le porte, in particolar modo Messina.
“Siamo entrambi di Monte Maiz – raccontano i due – una cittadina vicino Cordoba. In Argentina la situazione è critica, sia sotto il profilo economico che sanitario. Un rigido
lockdown va avanti ormai da oltre un anno e il Covid ci ha messo in ginocchio“.
Il sogno, sin dai primi calci tirati da bambini era quello di diventar calciatori; la pandemia è stata la spinta decisiva:
“Ci siamo rimboccati le maniche consapevoli che vivere di calcio, in Argentina, al giorno d’oggi è impossibile a meno che non si raggiungano altissimi livelli“.
Entrambi hanno fatto lavori comuni, il tecnico informatico uno, il falegname l’altro; nella mente i loro idoli Diego Lugano e Carles Puyol.
“Abbiamo conosciuto il sacrificio, la fatica e la crisi. Ma non abbiamo mai rinunciato ai nostri sogni. E durante il lockdown abbiamo optato per un “all-in” totale scommettendo sul calcio. L’idea di fare la valigia ci è venuta la scorsa estate, così abbiamo iniziato a mettere da parte un po’ di soldi. E siamo stati uno più “loco” dell’altro come hanno detto le nostre famiglie. Il 23 febbraio abbiamo preso un pullman da Cordoba a Buenos Aires, poi un aereo per Istanbul, un altro volo per Roma e infine un treno per la Calabria“.
La meta? La Sicilia: “Perché proprio la Sicilia? Non conoscevamo l’Italia, nonostante le nostre origini, in quanto i nostri nonni paterni sono marchigiani, ma su internet ci siamo documentati pur non sapendo neanche una parola d’italiano, non conoscendo nessuno e non avendo procuratore. Abbiamo letto che la Sicilia è uno dei posti meno costosi in Italia, che c’è un bel clima e che la gente è “caliente” come da noi in Sud America“.
Un traghetto da Villa San Giovanni, una stanza d’albergo e grande intraprendenza per cercare di raggiungere il loro obiettivo:
«Sempre tramite Google Translate, dato che ancora dobbiamo imparare la lingua, abbiamo scritto su Facebook a tutte le società di Eccellenza in Sicilia, presentandoci e allegando foto, video e curriculum».
A regalare una chance a questi due argentini è stata la Jonica, società di Santa Teresa di Riva, che ha da poco inaugurato anche uno stadio nuovo.
I due sono stati tesserati e dopo l’esordio è arrivato subito il primo gol italiano.
Ora la Jonica è terza in classifica dietro le corazzate Giarre e Siracusa e davanti a club blasonati come Igea Virtus, Ragusa, Enna, Atletico Catania e Palazzolo.
E i due amici sognano in grande: “Vogliamo raggiungere la serie D – concludono –
e poi puntiamo al professionismo. Per noi e per le nostre famiglie che dall’Argentina fanno il tifo. Siamo felici, viviamo a Messina e ogni giorno viaggiamo in treno per andare agli allenamenti. Ci sentiamo a casa, mate e asado sono stati sostituiti con granita e brioche e arancine e pidoni. Ma senza esagerare. Siamo calciatori adesso“.
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