Dimezzati i contagi ma l’Isola è arancione
I casi si riducono da 1.202 a 603. La cabina di regia nazionale impone però alla Sicilia
un’altra settimana di stretta. Vaccini: afflusso senza ressa degli over 50 “fragili” nella prima giornata.
Arancioni, ma per poco. Il giorno della speranza: dimezzati i nuovi casi
Seicento positivi in meno nel giro di 24 ore. Zero accessi in Rianimazione.
Prima del “giallo” un’altra settimana di stretta. Vaccinati tremila over 50.
L’indice Rt è a 0,89 nella media italiana. Già 25mila richieste dai cinquantenni che non hanno malattie.
L’esperto “L’estate ci aiuterà però va immunizzata più gente”.
L’intervista a Francesco Vitale, professore di Igiene e Medicina preventiva all’Università di Palermo, in prima linea sul fronte della pandemia porta del cauto ottimismo sulla possibile zona gialla in Sicilia.
Fila tutto liscio perché siamo ancora in una fase di contenimento. Questo è il pensiero dell’esperto che sottolinea come vada migliorata la perfomance vaccinale, come accaduto in Inghilterra. In Italia, non si è voluto prendere a modello quanto fatto lì, vaccinando almeno il 70 % con una prima dose.
Del resto anche la cattiva informazione ha danneggiato la vaccinazione, ne è un esempio la Sicilia, con AstraZeneca. “Anziché avere paura del Covid che causa davvero trombosi, si ha paura del vaccino che solo in rarissimi casi comporta questa complicanza“- afferma Vitale.
Riaprire cinema, palestre e ristoranti nella regione ultima per vaccini è rischioso.
Nonostante siano alte le pressioni, non manca il rischio che questa decisione potrebbe comportare. L’alternativa sarebbe un lockdown di tre settimane in cui vaccinare la popolazione, ma mancano gli strumenti per farlo.
La possibilità di vivere all’aria aperta favorisce la Sicilia, ma il siero deve raggiungere entro la fine di luglio la maggioranza dei siciliani.
In assenza di copertura completa, molto dipende dai comportamenti collettivi– afferma il professore-; si possono anche riaprire locali e palestre ma bisogna continuare a indossare le mascherine e mantenere il distanziamento.
Nell’articolo di Repubblica di Giusi Spica si sottolinea inoltre come la Sicilia avrebbe i numeri per allentare la presa, ma che per decreto servono due settimane di fila all’interno di valori stabili, come quelli raggiunti nell’Isola, con un Rt pari a 0,89 per cambiare di zona.
Una beffa per i ristoratori che speravano di poter riaprire da subito i locali ma che dovranno attendere ancora. La notizia positiva riguarda invece il dimezzamento dei contagi e per la prima volta da tanto tempo, non si registra alcun nuovo ricovero in Rianimazione.
A Palermo, epicentro del contagio, è calato di molto il numero di contagi, anche nei quartieri duramente colpiti, di circa il 30 %. Quest’ulteriore settimana in zona arancione potrebbe essere un modo per recuperar terreno sulle vaccinazioni, dopo l’apertura agli over 50 del canale di prenotazioni.
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