Francesco Ghirelli, numero uno della Lega Pro, ha parlato dei temi caldi nel calcio: dalla riapertura degli impianti sportivi, in programma il 1° giugno, fino al nuovo format della Coppa Italia. Le difficoltà, soprattutto per la Serie C, tuttavia, non mancano. Di seguito le dichiarazioni rilasciate a San Marino Tv.
SERIE C E COVID – “Non siamo un’isola dove è tutto deciso da noi. Spesso creiamo problemi alle ASL perché loro sono impegnate in una situazione difficile. Dobbiamo rispettare le loro ragioni, abbiamo gestito questa cosa in oltre 120 partite, è stata dura. Come Serie C abbiamo seguito la stessa traiettoria dall’inizio. Prima ancora di Juvenuts-Napoli c’è stato il caso Potenza-Palermo. Abbiamo seguito il protocollo sanitario, un punto di riferimento, e il buon senso, oltre l’interlocuzione con le ASL, un’autorità sul territorio gerarchicamente superiore agli altri. Ho chiesto inoltre ai presidenti di non litigare, perché se lo avessimo fatto, in un periodo di pandemia, all’esterno non sarebbe stata una bella immagine. Sospesi una partita di Palermo un quarto d’ora prima del fischio d’inizio perché c’era rischio cluster. E se c’è noi abbiamo l’obbligo di fermare la gara”.
RIAPERTURA STADI – “Intanto ci auguriamo che non ci siano ulteriori problemi. Abbiamo dei margini però sebbene sono soluzioni che ci creerebbero problemi. Il pubblico nelle semifinali e finale playoff? Mi auguro che almeno da giugno ci possa essere questa possibilità. Sto cercando di anticipare anche la cosa. Tra l’altro abbiamo deliberato come Lega che nel caso in cui si riaprissero gli stadi, lasceremmo la parte di competenza della Lega come incasso alle società”.
FALLIMENTI -“Il caso Trapani non è stato solo negativo. Abbiamo innovato, escludendo immediatamente la società. Chi non è in regola se ne va dal campionato. La Sambenedettese è un caso particolare, sto seguendo l’asta. Lì non avevamo notizie di una difficoltà finanziaria e ci porterà il prossimo anno quei cambiamenti che abbiamo detto: ovvero introdurre l’esclusione in caso di playoff, la retrocessione diretta se nei playout e non trarre vantaggi in caso di vittoria del campionato”.
COPPA ITALIA SENZA SQUADRE DI SERIE C –“Sulla Coppa Italia bisogna aspettare. Se la Juventus va a giocare in casa di una squadra piccola, sicuramente lo stadio sarebbe pieno e poi la partita verrebbe vista da tutta Italia perché si potrebbe assistere alla favola della squadra piccola che batte quella grande. Anche televisivamente è un prodotto appetibile. Ho contrastato questa “nuova” Coppa Italia perché non ha prospettive”.
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