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Minore vuole il Trapani ma spunta una cordata che coinvolge un ex presidente

Trapani

Trapani – Minore vuole il club ma spunta una cordata che …

Questo il titolo di  Repubblica, oggi in edicola.

L’articolo di Fabio Tartamella sottolinea le difficoltà che il Trapani vive in seno alla sua rinascita.

Ma ormai i tifosi granata possono fare il conto alla rovescia, l’attesa è minima.  Domenica
scorsa,infatti, a sottolineare questo clima di impazienza, il gruppo storico della Curva Nord ha organizzato una manifestazione di protesta, che ha fatto emergere tutta la preoccupazione per il timore di un secondo anno senza calcio.

Un’eventualità, che per il Trapani sembra scongiurata. Il primo canale possibile, legato
all’assegnazione del Trapani attraverso il bando del sindaco Tranchida, è quello che conduce all’imprenditore palermitano Ettore Minore.

Si tratta dell’unica concreta manifestazione d’interesse che il Comune ha ricevuto. La Commissione nominata ad hoc  (il commercialista Gildo La Barbera, il rappresentante del Coni Giovanni Basciano e il segretario generale del comune Giovanni Panepinto) ne sta ancora discutendo.

Si stanno sciorinando garanzie economiche per poter assicurare al Trapani che verrà un futuro prospero e non solo la permanenza in D. Per questo sono state richieste ulteriori lettere di garanzie da parte della società che dovrebbe diventare sponsor e proprietaria del
nuovo Trapani.

Il tutto vive su un equilibrio sottile, perché è sotto traccia che si muove un’altra cordata. Imprenditori molto facoltosi che sarebbero ad un passo dall’acquisto del Dattilo, già salvo in D.
È un gruppo formatosi qualche settimana fa (dopo la resa di René De Picciotto, dovuta all’impossibilità di avere due proprietà nel calcio professionistico) e che unirà le forze tra imprenditori locali (da qui si intuisce il possibile coinvolgimento di Andrea Bulgarella), e
non siciliani (uno di questi potrebbe essere Pietro Pizzarotti, ex patron del Parma).

Questa nuova società cambierebbe denominazione molto presto trasformandosi in “Trapani” e l’attuale proprietà del Dattilo rimarrebbe come quota minoritaria.

I sostenitori granata attendono, ma il loro destino rimane in bilico tra due possibilità molto diverse tra loro.

 

Piano A, B e C ovvero tre scenari per il futuro del Palermo

 

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