Dal numero 1 di viale del Fante parte un appello per sostenere il club in difficoltà anche a causa del Covid.
Mirri: «Palermo, ci restano 5 milioni»
Il presidente rosa chiede un patto alla città: «Gli investimenti al Sud faticano ad arrivare.
In C spendiamo più di tutti, spero ci siano persone che vogliano dare il loro contributo».
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Benedetto Giardina mette in chiaro come il Palermo abbia bisogno di un aiuto. E’ quanto affermato dal presidente Mirri: “Ho necessità di condividere un patto di unità con la città”. Non fa riferimento propriamente ai tifosi ma alla “città produttiva“, perché “se il mercato internazionale fatica ad arrivare al sud per fare investimenti -prosegue Mirri – credo che la città debba sbracciarsi. Non penso di essere la persona con maggiori capacità economiche della città. Spero ci siano persone che vogliano dare il loro contributo“.
La pandemia ha inciso ma a Palermo è diverso: “Il Covid-19 c’è stato ovunque, ma questo stadio per ogni partita ci costa 20 mila euro, metà per il Comune e metà per le spese. Quando facciamo le trasferte, spendiamo più di tutti, circa 200 mila euro. Abbiamo
speso per la squadra il terzo budget dopo Bari e Ternana. Quest’anno perderemo 7,8 milioni, ne restano 5 per la prossima stagione“.
Viene quindi sottolineato come i soldi siano utili, ma non sono sufficienti per vincere. Il Cittadella ne è l’esempio lampante.
Sul tema della spesa sostenuta per la costruzione della squadra, l’ad Sagramola è intervenuto chiarendo l’inserimento di oneri speciali nel computo dei costi della rosa (pari a 391.487 euro nei primi sei mesi di questo esercizio).
Sul costo dei procuratori, il presidente glissa con l’esempio di Luperini, mentre il resto dei costi è addebitabile alla gestione, quest’anno senza alcun ricavo, mentre per il prossimo anno si spera di recuperare quelli mancanti:
«Ci dobbiamo augurare che lo stadio riapra – ammette il presidente – anche al 50% potremmo incassare 1,4 milioni di euro. La speranza è avere lo stesso budget dell’ultimo anno. Recuperando questi e gli sponsor, tornano i 7,5 milioni di quest’anno».
La squadra quest’anno non ha deluso le aspettative della società, arrivata settima, ma giocando alla pari con squadre blasonate, e l’Avellino oggi si trova appunto in semifinale.
Così Mirri chiarisce: “Il progetto è quello di vincere. Allo stesso modo faranno Avellino, Catanzaro, Cosenza, Juve Stabia, forse il Messina“.
Obiettivo migliorare la squadra, anche con il budget presente:
“Filippi dice che bastano 5-6 giocatori per fare una squadra competitiva“. E proprio sull’allenatore e sulla sua conferma..: “Il nostro non è un giudizio sull’uomo, quanto sui programmi. Dobbiamo condividere tante cose con lui. Ha dimostrato di avere tutto per essere l’allenatore del Palermo“.
Un piccolo rilancio al passato con Boscaglia:
«In estate eravamo tutti convinti fosse il migliore – ribatte Mirri -evidentemente non è scattata la scintilla. Questo non significa che Filippi sia un genio e Boscaglia un
asino».
Filippi, i giovani in rosa, qualche veterano e 4/5 nuovi. Il nuovo Palermo…
Certezza vuole che dalla prossima settimana, Di Piazza non sarà più un socio, ma
un creditore: “Il recesso accelera il processo di rifinanziamento – ammette Mirri – il Palermo arriva a giugno 2022 con le risorse destinate.Stiamo lavorando all’individuazione di nuovi soci, ma è chiaro che Palermo non sia Zurigo, Modena, Parma, Pisa, Bologna, Novara, Firenze o Spezia. Anche Di Piazza ha fatto delle verifiche negli Stati Uniti, ma nessuno è andato oltre i primi colloqui“.
E’ chiaro quindi che il Palermo sembra che dovrà andare avanti con le risorse rimaste, per la prossima stagione:
“Il Palermo ha in cassa 5 milioni – ripete Mirri – io non ho 50 milioni, magari qualcuno li ha. Se qualcuno ha il coraggio di Di Piazza e della famiglia Mirri, ma non lo so. Siamo andati avanti soli e i tifosi devono essere orgogliosi di quello che abbiamo creato, dai giocatori al centro sportivo», per il quale verrà costituita «una newco posseduta al 100% dal Palermo“.
Mirri prospetta una stagione di lacrime e sangue in attesa di qualcuno che dia il contributo per la città, che sia internamente o dall’esterno.
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