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Piano A, B e C ovvero tre scenari per il futuro del Palermo

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Palermo – Piano A, B e C ovvero tre scenari per il futuro della società rosanero

Il campionato 2020-2021 ormai è andato, almeno per quel che riguarda il Palermo, in archivio e quindi adesso è già tempo di pensare al futuro. L’eliminazione dai play off ha sancito la fine di una annata che definire negativa è un eufemismo e che solo il finale di stagione ha reso leggermente meno disastrosa. Un campionato comunque a dir poco fallimentare su tutta la linea, principalmente a causa degli errori ma anche per un pizzico di sfortuna che comunque non può e non deve essere un alibi, al netto ovviamente della pandemia.

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Ora quindi toccherà a Dario Mirri concentrarsi, ancor di più di quanto già non stia facendo da diversi mesi, per capire quale sarà il futuro di questa società.
Certamente, considerato che bisogna comunque pensare a programmare la prossima stagione sin da subito, immaginiamo che esisterà verosimilmente un piano A e un piano B anche se non escluderemmo che possa esistere anche un piano C.
Proviamo a spiegarvi come immaginiamo le tre soluzioni alle quali forse oggi Dario Mirri sta lavorando concretamente.

Tre ipotesi …Palermo – Piano A B e C

Il piano A dovrebbe prevedere l’uscita di scena sia della famiglia Mirri che quella di Tony Di Piazza e questo vorrebbe ovviamente dire aver trovato qualcuno disposto a rilevare il 100% delle quote di Hera Hora e pronto a garantire un futuro, immaginiamo roseo, al Palermo.
Questo comporterebbe enormi stravolgimenti sia sul piano dirigenziale che su quello tecnico con l’allestimento di una squadra in grado di, non diciamo ammazzare il campionato, ma di lottare per vincerlo. Ovviamente questo comporterebbe chiaramente l’assunzione di una nuova guida tecnica ma soprattutto di giocatori all’altezza.

Il piano B potrebbe essere rappresentato da una via di mezzo, ovvero con qualcuno pronto a rilevare oggi il 40% di Tony Di Piazza, che ricordiamo il 12 giugno comunque vada non sarà più socio del Palermo avendo deciso di esercitare il diritto di recesso. Una mossa che potrebbe preludere in un futuro non troppo lontano ad una diversa divisione delle quote con Mirri che andrebbe in minoranza con il nuovo ipotetico socio che otterrebbe la maggioranza. Anche in questo caso riteniamo potrebbe essere allestita una buona squadra con diverse novità.

Infine il piano C, ovvero quello che probabilmente ne Dario Mirri ne tantomeno i tifosi si augurano finisca per concretizzarsi. E questo perché finirebbe per vedere la famiglia Mirri costretta a programmare da sola la stagione 2021-2022 nella speranza di trovare qualcuno disposto ad entrare in società strada facendo. Questa soluzione potrebbe vedere la conferma di Fillippi alla guida della squadra e di gran parte della rosa con la speranza di indovinare gli acquisti giusti per riuscire a fare un campionato quantomeno migliore di quello appena concluso.

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Realtà o fantasia?

Fantasia, la nostra? No, non crediamo di essere troppo lontani dalla realtà. Speriamo che alla fine ad essere attuato sia il piano A per il bene di tutti e soprattutto del Palermo ma, anche dato il momento, non ci stupiremmo che anche il piano C abbia qualche possibilità di “vedere la luce”.
Diciamo che se oggi dovessimo dare i numeri diremmo Piano A 30%, Piano B 10% e Piano C 60%.

Senza essere ne lecchini ne pro Mirri, se davvero il presidente attuale dovesse restare al comando del Palermo nessuno potrebbe fargliene una colpa. Oggi il Mirri presidente ed il Mirri tifoso farebbero davvero a meno di un altro campionato come quello che si è appena concluso. Qui non si tratta di non voler cedere la società o di chiedere troppo, oggi il problema è che investire nel calcio e per di più su una società di serie C è da pazzi. Nessun imprenditore sano di mente lo farebbe. Ovviamente discorso diverso se si trattasse di serie B e ancor di più di serie A ma ahimè la realtà è ben diversa.

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