La SIGI è pronta a rispondere dopo la bufera scatenata tanto dalle recente dichiarazioni di Tacopina, quanto dal malumore interno ai tifosi etnei e lo fa in una conferenza stampa dove a rispondere è Giovanni Ferraù.
Ecco le sue dichiarazioni:
“Siamo venuti meno a due importanti interlocuzioni, cosa che ci ha lasciati indubbiamente il fiato corto: in mezzo pomeriggio sono mancate due soluzioni importanti. La situazione debitoria passata non consente loro un possibile investimento. Sono qua perché rappresento la società e, come sempre, metto la faccia“.
In merito all’iniziativa che coinvolge i tifosi:
“L’iniziativa “Uniti per il Catania” non intende fare una colletta ma di rendere tutti quanti parte del progetto Catania. Gli imprenditori, piccoli medi e grandi, devono sapere che il Catania ha una rilevanza sociale importante. Molti hanno già risposto presente al richiamo fatto, sottoscrivendo un bonifico”.
Oggi gli obiettivi cambiano:
“Oggi è il giorno dell’unità, della compattezza, della compartecipazioni. Non è il giorno degli eroi, ma della salvezza. Oggi non conta trovare colpevoli, ma salvare tutti assieme il Catania. E Catania deve rispondere presente”.
Ferraù inoltre ribadisce: “Noi non abbiamo mai promesso la Serie A, ma di rilanciare il Catania e cederlo ad un investitore importante“.
Guai a parlare di fallimento: “Chi oggi scrive “fallimento”, fa solo un danno enorme al Calcio Catania. Il 28 giugno parleremo di altro. In caso di fallimento della società, l’intera somma verrà restituita ai sottoscrittori dei singoli bonifici“.
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