La riforma del calcio appare indispensabile anche perchè… tutti la vogliono. Ecco come
Non è un’idea nuova e neanche originale ma che una grossa riforma debba investire il pianeta calcio, sembra ormai indispensabile. A tutti i livelli, partendo cioè dalla serie A per finire ai gironi della serie D.
Lo vogliono tutti, dalla massima serie fino ai dilettanti e tutti ne parlano ma ancora nessuno sembra voler prendere in mano la patata bollente.
Il presidente Gravina ha da poco dichiarato che sarà un compito immediatamente successivo alla conclusione degli Europei. Vedremo. Ognuno, egoisticamente, lancia proposte che sembrano volere il bene solo della propria serie ma è evidente che se non si parlerà un linguaggio comune, se non si interverrà su tutti diversi campionati, a cascata, sarà soltanto fiato sprecato. E la riforma del calcio italiano è ovvio che non potrà partire dalla prossima stagione ma, nella migliore delle ipotesi, da quella successiva, cioè dalla stagione 2022-2023. Vista dal punto di vista rosanero, un altro anno di serie C non ce lo toglie nessuno.
Ma come potrà organizzarsi il calcio dopo la riforma? La A chiede di diminuire le squadre, la B di eguagliare retrocessioni e promozioni, la C che si lavori per andare verso il semiprofessionismo e consentire ai club di risparmiare. Ma ci sono anche gli aspetti legati ai contratti di esclusività firmati con le emittenti televisive. Insomma bisognerà conciliare tanti aspetti e prima si inizia meglio è. In questo caldo e torrido pomeriggio estivo vogliamo sbilanciarci azzardando una o due possibili ipotesi di riforma. Ed anche in questo caso non è nulla di particolarmente rivoluzionario visto che, in sedi diverse, diversi esponenti ne hanno parlato. Su tutti il presidente della Figc Gravina.
Le ipotesi possibili …
Ipotesi 1
-Serie A a 18 squadre con 4 retrocessioni.
-Serie B: due gironi da 18 squadre con 2 promozioni e 2 retrocessioni a girone.
-Serie C: due gironi da 18 squadre con 2 promozioni e 4 retrocessioni a girone. Semi-pro
-Serie D: otto gironi da 20 squadre e 1 promozione a girone.
……
Ipotesi 2
-Serie A a 18 squadre con 3 retrocessioni
-Serie B a 18 squadre con 3 promozioni e 3 retrocessioni.
-Serie C d’Eccellenza: un girone a 18 squadre con 3 promozioni e 3 retrocessioni. complessive.
-Serie C1 (semi-pro) : due gironi da 18 squadre con 3 promozioni e 8 retrocessioni totali.
-Serie D: otto gironi da 20 squadre e 1 promozione a girone.
Fantasia, immaginazione, sogno? Può essere ma da qualche criterio bisognerà pur cominciare e se tutte le Leghe ed i club non hanno chiaro che dovranno tutti perdere qualcosa, allora diventa inutile anche iniziare a parlarne. Noi abbiamo lanciato la nostra idea, chissà che qualcuno non la recepisca e la porti avanti…
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