I legali della Federcalcio dovranno analizzare la soluzione approntata da Lotito legata alla scelta del trust, che dovrà garantire soprattutto l’indipendenza della Salernitana dal suo ormai ex proprietario.
Il ruolo che dovrà essere chiarito è quello svolto da Ugo Marchetti, scelto come amministratore unico. Quali sono le sue prerogative e fin dove si potrà spingere? Il suo compito sembra legato esclusivamente ad una missione di ricerca di nuovi investitori, ma nel caso in cui dovesse rappresentare la Salernitana in Lega, potrebbe farlo in quanto nominato dalla vecchia società? E qui i nodi al pettine cominciano a venir fuori…
Nell’immediato però, il problema da risolvere riguarda il problema della liquidità. Non avendo più a disposizione i soldi della proprietà Lotito, la Salernitana dovrà disporre di altro denaro. E se gran parte di essa proverrà dai diritti televisivi, basterà per governare una squadra sino a gennaio?
Un altro fattore da non sottovalutare, nella vendita di una società di calcio è il valore della stessa. Chi potrà infatti appurare il prezzo del club? Tra i paletti presenti in questa operazione era stata richiesta la presenza di un soggetto terzo, ovvero di una perizia che potesse verificare il valore della società.
Ma ciò andrebbe contro il principio stesso dei trustee: ribadendo che i trustee individuati lavorerebbero in piena autonomia, il loro compito sarebbe quello di stabilire il prezzo adeguato.
Ed è proprio la terzietà del trust il motivo per cui la Salernitana potrebbe iscriversi al campionato.
Senza contare l’impellenza con cui dovrebbe essere venduta al più presto.
Ma fissare il prezzo richiede maestria: se fosse troppo alto gli investitori potrebbero non essere interessati e dilatare tempi che invece devono essere necessariamente brevi.
E qui si passa ad un altro tasto dolente: i tempi. Secondo i legali di Lotito e Mezzaroma, esso risponde alla richiesta della FIGC di sei mesi; ma per verificare che l’operazione sia avvenuta secondo le regole, la nascita del trust potrebbe aggiungere altri 40 giorni, per la valutazione dell’offerta definitiva.
Il rischio di dilatare i tempi e di andare verso l’ultima parte della stagione senza una proprietà è al centro dei dubbi amletici della FIGC che dovrà valutare accuratamente ogni aspetto della vicenda.
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