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Il miracolo del Rosa e del Nero di Salvo Piparo a Le Terrazze del Sole

Terrazze del Sole

Il 15 luglio 2021, nell’ambito dell’iniziativa “Omnia vincit Rosa” che si terrà presso Le Terrazze del Sole di via Vittorio Emanuele 291 a Palermo (B&B Hotels), alle ore 21:00 sarà possibile assistere allo spettacolo “Il miracolo del Rosa e del Nero”, di e con Salvo Piparo, con musiche e canti eseguiti da Ornella Cerniglia, Egle Mazzamuto, Michele Piccione, organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Kleis.

Ora scrigno di tesori, ora generoso narratore di favole, Salvo Piparo è pronto a raccontare, tra poetica di strada e tradizione popolare, la storia della più amata Patrona di Sicilia: Rosalia!

IL MIRACOLO DEL ROSA E DEL NERO

Il titolo “Il miracolo del Rosa e del Nero” ha già dentro la sintesi perfetta della contraddizione umana che caratterizza la Sicilia tutta. Nello specifico il palermitano, metà rosa e metà nero, metà fedele e metà profanatore. La tecnica narrativa è un personalissimo cunto di Piparo ritmato a mani nude, a rievocare i giochi pirotecnici del corteo che ogni anno battezza i palermitani, avvolti dalle note del pianoforte e dal ritmo dei tamburi, dal canto onirico e penetrante, tra due mondi che coesistono, con la rievocazione delle voci che provengono dalla strada, così come dalla cronistoria del percorso della Santuzza, dai Quattro Canti a Porta Felice, in una città appestata oggi come allora in attesa della rinascita.

LA LEGGENDA DI ROSALIA SINIBALDI

La leggenda di Rosalia Sinibaldi, comincia al tempo dei Normanni, al tempo di Re Ruggero e del principe di Mazara, Baldovino, valente spadaccino. La leggenda si tesse al sentimento popolare, fin dentro la storia e le viscere maleodoranti della città-vecchia, quando secoli dopo arrivò la peste. In quell’anno del Signore molti popolani cominciarono a invocare le più lacrimose madonne della città… le altissime del cielo, ma nell’anno di grazia 1624, al terribile morbo trionfò Rosalia. Le narrazioni traggono spunti da vecchi canovacci settecenteschi e della tradizione orale dei trionfisti orbi, per esprimere attraverso il loro pathos l’incredibile patrimonio storico che risiede in ogni straordinario angolo della nostra terra. Uno spettacolo legato alla tradizione, una scuola attraverso l’arte della parola, una lezione sulla bellezza della nostra terra, bagnata dal mare, insaporita dai suoi odori e dalla sua incredibile Santa Rosalia, che tutto può e vede.

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