In occasione di un’intervista per il Corriere della Sera, l’ex rosanero e attuale difensore del Milan Simon Kjaer ha espresso alcune considerazioni in merito al suo intervento sul connazionale Eriksen che, durante Danimarca-Finlandia, è stato improvvisamente colto da un malore.
Durante il match valido per la qualificazione agli ottavi Euro 2020, lo scorso 12 giugno, il trequartista nerazzurro si è improvvisamente accasciato a terra per un improvviso arresto cardiaco. Subito Kjaer, istintivamente, ha effettuato una manovra di primo soccorso nel tentativo di far rinvenire il compagno.
Subito dopo, tutta la Nazionale danese lo ha accerchiato sia per rispetto della privacy, sia per consentire al personale medico di svolgere ulteriori operazioni di soccorso. Dopo il primo intervento sul compagno, Kajer ha anche rassicurato la fidanzata di Eriksen che, in preda al panico e alla preoccupazione, è scoppiata in lacrime.
“Ho avuto la prontezza di restare lucido, è stato un lavoro di squadra – racconta Kjaer –. Ho fatto tutto senza riflettere, l’istinto mi guidava e ho fatto quello che dovevo, automaticamente. Era la prima volta che mi succedeva, spero anche l’ultima. L’unica cosa che conta è che Christian ora stia bene. Solo questo è importante”.
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