Alla viglia del match contro i rosanero di Filippi, il tecnico dell’Acr Messina, Salvatore Sullo, ha svolto la consueta conferenza stampa.
Ecco di seguito le parole di Sullo:
“Non ho a disposizione Russo. Celic e Carillo sono recuperati e a disposizione, vediamo se per 90 minuti o a gara in corso. Dei nuovi Fazzi viene con noi, poi se gioca o meno lo decido io ma penso che sia importante la squadra più di qualunque altra cosa. Far giocare un calciatore che è arrivato stamattina a fare il primo allenamento, non saprei, ancora non ho deciso. E’ duttile, può fare l’esterno, il terzino, il quinto, accresce in qualità ed esperienza il nostro bagaglio, e poi è un ragazzo dai valori e dai principi giusti”.
“Il Palermo? Insieme ad Avellino, Bari e Catanzaro è una delle candidate alla vittoria finale. Con la cessione di Lucca hanno fatto una grande plusvalenza investendo bene sul mercato. Come tutte le squadre però si deve affrontare e si può battere. Ha qualità nel mezzo, possesso, gestione dei calci da fermo”.
“Soddisfatto del mercato? Essere soddisfatto o esserlo a metà è una frase fatta, è sempre il campo che parla e che dice poi altre cose rispetto alle mie convinzioni. In così pochi giorni è stato fatto un miracolo nel creare questo gruppo di giocatori. Adesso mi aspetto la crescita di tutti, affinché si possa migliorare tutti insieme”.
“Giocare a Vibo? Quello che pensavo l’ho già detto, in questo momento è il nostro campo e non possiamo far altro. Poi, ti dico, il mio stadio è il Celeste, è lì che ho vissuto le più grandi emozioni, è il Celeste che sento mio. Nulla da dire sul San Filippo, ovviamente, ma è una cosa personale”.
“Se senza Russo cambio qualcosa? I numeri in campo lasciano il tempo che trovano. In una squadra che prova ad avere un minimo di organizzazione, iniziare alla seconda settimana di lavoro a cambiare soltanto perché manca un giocatore o perché si affronta una squadra importante non è il massimo. Dobbiamo crearci un’identità, poi eventualmente pensare a cambiare”.
“Troppe frasi fatte potrei tirare fuori. Sicuramente né i nostri calciatori né quelli del Palermo sanno cos’è questo derby e non lo sapranno manco dopo il fischio finale, perché il derby non è dei calciatori ma dei tifosi e senza tifosi non è derby. Il vero derby sarà al ritorno coi tifosi. Troppo presto? Purtroppo è il calendario, c’è poco da fare”.
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