Palermo – Un solo punto e ben quattro aggravanti
Abbiamo giocato poco e niente…Lunghi tratti della gara con palla lunga che finiva agli avversari…salvo solo gli ultimi minuti in cui ho visto voglia di vincere…
Basterebbero queste oneste dichiarazioni del tecnico Filippo per fare la fotografia della gara se non fosse che il tecnico fa parte della squadra. Un pomeriggio salvato solo dalla …Paganese, altrimenti sarebbe stata notte fonda. Ma andiamo con gradi.
Il Palermo torna da Viterbo con uno squallido pareggio in saccoccia. Un punticino che ha scontentato tutti, compreso l’allenatore rosanero… figuriamoci il presidente. Se non è soddisfatto Filippi, figuriamoci i tifosi. L’unica cosa che può lontanissimamente consolare è che il Bari si è fatto raggiungere dalla Paganese e non ha potuto allungare ulteriormente sul Palermo cosa che avrebbe reso il pareggio equivalente ad una sconfitta.
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Ma è una magra consolazione perché dall’altro lato era una ghiotta occasione per recuperare qualche punto ai Pugliesi che invece mantengono inalterato il distacco. Ma a ben vedere è un pareggio davvero misero perché a fronte di un punticino ci sono quattro aggravanti pesanti:
-la prima è che giocavi con una matricola attrezzata solo per la salvezza;
– la seconda è che il Monterosi era l’ultima squadra in classifica;
-la terza è che giocavi con la peggiore difesa del campionato ed infine la quarta, forse la più grave, è che il portiere Borghetto avrebbe anche potuto indossare uno smoking tanto è stato il suo impegno nella gara odierna contro i rosanero.
Filippi: “Aspettavamo che la sorte ci regalasse la vittoria. Abbiamo fatto poco”
Questo per dire che a meno di pericolosissime amnesie e difetti di memoria di chi vi scrive, non sembra che il portiere di casa abbia operato un solo intervento per impedire al pallone di varcare la linea della porta. Insomma oltre al misero punticino anche un’altra prestazione opaca che se non vogliamo dire che apre una crisi, quantomeno fa suonare un campanellino d’allarme. Perchè tutto ci si poteva aspettare tranne che assistere ancora ad una prestazione senza “cazzimma” contro l’ultima della classe indossando una maglia pesante ed importante che da sola dovrebbe significare volersi imporre ovunque. C’è qualcosa che non va e continuare su questa scia è pericoloso. Forse è arrivato il momenti di cambiare…uomini e schemi.
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Buonasera Carlo. Se è vero che il Bari si è fermato è altrettanto vero che noi siamo al 12° posto che significa avere 11 squadre davanti e che se vogliamo aspirare alla serie B dobbiamo mettere 19 squadre sotto. Il resto dà solo la possibilità di partecipare alla lotteria 1 su 28 ce la fa, con probabilità di vincita pari allo zero.
E’ altrettanto importante evidenziare per una corretta analisi che nelle prime 5 giornate abbiamo affrontato 4 matricole che fra qualche giorno saranno 5. Noi con il rodaggio dello scorso anno dovevamo essere avvantaggiati, ma così non è.
Infine, come fai notare, è ora di cambiare uomini e schemi. Forse a questi da cambiare si dovrebbero aggiungere i due dirigenti massimi titolari della responsabilità. Che dopo il disastro dello scorso anno sono stati stranamente riconfermati. Dinanzi a un nuovo disastro calcistico che si materializza sempre piò non è che la proprietà debba svegliarsi e operare di conseguenza? Con questa società siamo passati dalle 3 interviste quotidiane del vecchio proprietario alle 3 interviste annuali dei nuovi. Forse ci vorrebbe una via di mezzo, non trovi?
P.S. Ma le trasmissioni televisive su canale 78 che fine hanno fatto?
Cambiare uomini e schemi significa cambiare anche l’allenatore? Ci sono giocatori che camminano invece di correre.
Nessuna società ha mai sostitutito l’allenatore esonerato con il vice, Filippi è in confusione come lo era Boscaglia.
Nemmeno una discreta prestazione contro il Catanzaro ha dato fiducia a questi giocatori, questo vuol dire il problema è tattico, non ce gioco e i giocatori non sanno cosa fare.
Alle quattro aggravanti ne aggiungerei una quinta: la totale assenza di “pressione” da parte del pubblico avversario. Se questa squadra affronta la trasferta virtuale di Viterbo contro il Monterosi Tuscia con questo spirito e questa voglia di combattere, come affronterà trasferte “calde” come quelle di Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Pagani ed altre ?
Continuo a non capire alcuni errori sistematici di Filippi: 1) perché Luperini e Pelagotti devono giocare per definizione ? 2) Perché Silipo, l’unico in questa squadra in grado di velocizzare l’azione e inventare qualcosa, gioca solo nei minuti finali e per di più defilato sulla destra ? Ci vuole tanto a capire che il suo ruolo vero è quello del primo Dybala, ossia in posizione centrale dietro la prima punta e con ampia libertà di movimento. Potrebbe non produrre benefici, ma la risposta non si avrà mai se non si prova neanche una volta, che sia una. Specie di fronte a questi risultati. 3) Ieri Valente è tornato Valente quando è stato spostato sulla sua solita fascia sinistra. Se Almici è ormai l’ombra del giocatore ammirato nei primi mesi della sua permanenza a Palermo e la sua alternativa designata (Doda) non è in grado di giocare da esterno “a tutta fascia”, forse il modulo va modificato piuttosto che snaturare Valente, ossia una delle poche certezze. Filippi ha perso la sua dote migliore: il pragmatismo figlio dell’umiltà. Torni ad adattare lo schieramento alle circostanze, piuttosto che adattare gli uomini alle sua idee.
Ma, al di là dei moduli, sembra di essere tornati ai tempi di Boscaglia. Circolazione della palla lentissima e sempre in orizzontale, mai una triangolazione in velocità. Il giocatore che riceve il passaggio è sempre con le spalle alla porta e per andare verso la porta deve perdere tempo. Il risultato: gli avversari si piazzano e noi diventiamo inoffensivi. E’ mai possibile che nessuno dei tecnici veda ciò che a un profano come me salta agli occhi ? Vorrei ricordare a Filippi che questo sport è il calcio, non il rugby.
Un saluto a Don Totò.
per noitifosidelpalermo.jimdo a dirla tutta si c’e’ ed è l’udinese che ha preso Gotti che era il secondo
La quinta aggravante è che questo pareggio non è figlio del caso o della sfortuna…è figlio di un’agonia calcistica che ci viene spacciata per senso di appartenenza con la complicità della stampa e l’indolenza della tifoseria (tipica di noi palermitani, in altre città già mister senso di appartenenza avrebbe dovuto vendere nottetempo). Ai tempi di Ferrara e Polizzi se facevamo la C era solo a vincere….almeno la B era garantita…ora si fatica con Monterosi…viene da piangere.
Buon pomeriggio Vitogol, ricambio il saluto. E’ sempre un piacere rileggerti (ricordando i tempi dell’aspettando e contraspettando” nel blog di Alessandro Amato).
Considerazioni pertinenti e condivisibili. Porrei in evidenza quello che secondo me è il peccato originale: le poche risorse bruciate dalla coppia Sagramola Castagnini cui Mirri ha affidato in toto il proprio e il nostro destino. Tutto il resto è conseguenziale.