Palermo – Un banale 4-3-3 e ognuno al suo posto
La società è solida e paga puntualmente gli stipendi, elemento prioritario per un buon rendimento in qualunque club calcistico del mondo. L’organico è buono e rispetto alla scorsa stagione sembra più completo negli uomini e nei ruoli. Il precampionato ed il ritiro sono stati fatti con tutti i crismi. E allora com’è possibile che il Palermo ha una classifica peggiore di Paganese, Picerno, Francavilla, Taranto, Turris o Monopoli?
Un solo punto e ben quattro aggravanti
Ma soprattutto com’è possibile che il Palermo non riesce a proporre un’idea di gioco in ogni gara, a costruire occasioni gol che possono veramente definirsi tali? Non c’è stata una partita di quelle disputate finora in cui il portiere avversario ha dovuto compiere gli straordinari per impedire ai rosanero di andare in goal. E sorvoliamo sulle marcature realizzate su azione rispetto a quelle realizzate su palla inattiva, che sono più numerose. Insomma è fin troppo evidente che c’è più di qualcosa che non va e, considerando la premessa, sono tre gli aspetti che a questo punto bisogna prendere in considerazione e sui quali intervenire:
-la testa dei giocatori
– il modo in cui il Palermo è schierato
– provare gente nuova
Sulla cattiveria agonistica e sulla voglia di surclassare l’avversario deve lavorare ovviamente il tecnico cercando di far capire ai giocatori che indossare la maglia del Palermo non significa solo prendere ma soprattutto dare. Se vieni trattato da giocatore di categoria superiore devi rendere come tale e dimostrarlo in campo col furore negli occhi.
Il tanto sbandierato e difeso modulo 3-4-2-1 finora ha prodotto 6 punti in 5 partite, poco, pochissimo visto che si sono incontrate 4 matricole. Roba da far urlare la dirigenza che scommetteva su un inizio diverso. Un banalissimo 4-3-3 forse garantirebbe maggiore equilibrio e maggiore libertà in fase di costruzione. Semplice semplice. Pelagotti, Almici(Buttaro), Accardi (Marconi), Lancini e Perrotta in difesa. De Rose, Odjer, Dall’Oglio (Luperini) a centrocampo. Valente più altri due in avanti. Altri due da scegliere sulla base del chi è più in forma, senza troppi tatticismi e modulicchi. Liberi di inventare, scorazzare per la zona d’attacco senza troppi vincoli strategici. Mettendoci voglia e ricordando sempre di chiamarsi Palermo. A partire da domani contro l’ennesima matricola Campobasso. Una partita importantissima… in tutti i sensi. Roba da matti
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