La sesta giornata di Serie C/C dimostra che il girone è diverso da quello della passata stagione. L’ultima partita del turno infrasettimanale, Avellino-Catanzaro, ha evidenziato tutti i pro e i contro delle squadre della categoria. Delle rose costruite per lottare per i piani alti della classifica, anche con investimenti di mercato molto alti, non è detto che vincano, ma soprattutto giochino un bel calcio.
Manca, ad oggi, una “Ternana”, che sconvolge gli equilibri, chiudendo in anticipo i giochi; questo può essere solo un vantaggio. Un anno che si prospetta normale, viste anche le prestazioni di Bari e Monopoli. Quest’ultime, rispettivamente al primo e secondo posto, hanno portato a casa i risultati con prestazioni altalenanti, che non convincono del tutto, ma è naturale chiedersi per quanto manterranno questi ritmi.
SERIE C/C: SE IL PALERMO…
In questo inizio di campionato i punti persi dal Palermo pesano come macigni. I pareggi con Catanzaro e Monterosi sono l’ennesima beffa, perché quattro punti in più avrebbero portato la squadra alla pari con il Monopoli; se pensiamo anche al derby con il Messina, possiamo sognare in grande e credere di essere al primo posto. Il risultato con l’ACR può essere in qualche modo giustificato – per il peso della partita e della stagione appena iniziata – ma non quelli successivi; scontri persi per episodi, mancanza di personalità e cattiveria.
“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni” diceva Shakespeare, ma quelli del Palermo e dei suoi tifosi, al momento sono infranti; rimane l’amarezza per una classifica che poteva avere un’altra capolista.
(Dorotea Rita Giordano)
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