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Juve Stabia-Palermo 0-0: continua l’incubo da trasferta, squadra senza identità

Tra le parole e i fatti, a volte può esserci una differenza abissale. E il primo tempo di Juve Stabia-Palermo lo ha dimostrato. Filippi voleva un dominio di gioco, un possesso palla veloce, ma tutto questo non si è visto. Certo, non è stata una prestazione da buttare, anzi. Ma ci si aspettava qualcosa di più. Come al solito, il problema di questa squadra pare essere tecnico: troppa frenesia, tanti palloni buttati e poca precisione nei momenti che potevano cambiare l’epilogo della prima frazione.

Primo tempo combattuto

La prima occasione, dopo 5 minuti, è di marca rosanero: il lancio di Marconi finisce sui piedi di Brunori che fa la cosa più difficile, stoppare il pallone, ma poi calcia alto a tu per tu con il portiere avversario. E’ mancata molto la fisicità di Luperini (quest’oggi in panchina), mentre è stata opaca la prova di Dall’Oglio in mezzo al campo. Tutto sommato, è stato un primo tempo molto combattuto ed equilibrato, con due occasioni per parte. Anche le Vespe hanno infatti in un paio di circostante fatto tremare la retroguardia avversaria. Alla fine, Pelagotti non si è mai macchiato i guanti, ma un paio di traversoni non sono stati capitalizzati per questione di centimetri.

Brunori bene, Luperini è mancato

Bene Brunori, che si è messo tanto e ha aperto tanti spazi. Non benissimo Silipo, a volte troppo ferenetico con il pallone tra i piedi. La sua poca incisività, è corrisposta comunque con una manovra di squadra che in generale non ha brillato. E’ stata una partita che si è sviluppata a sprazzi, senza troppa qualità e con moltissimo errori da una parte e dall’altra. Filippi negli spogliatoi non immaginiamo insomma che sia andato con il sorriso, come spesso purtroppo è capitato in questa stagione.

2 occasioni casuali, nessun gioco

Il secondo tempo è cominciato con un cambio: fuori Dall’Oglio e dentro Luperini, che nei primi 45′ è mancato tanto, come detto. la qualità, però, non è cambiata. Il pallino del gioco è stato lasciato alla Juve Stabia che non ha creato però alcun pericolo dalle parti di Pelagotti. I rosa sono riusciti ad incidere poco in avanti ma hanno creato due occasioni da gol importanti. Prima Floriano al 68′, entrato al posto di Fella (anche oggi un fantasma della partita), calcia di sinistro di controbalzo ma la palla è finita a lato di poco; qualche minuto più tardi è stato Brunori, imbeccato benissimo da Perrotta, a calciare col destro e a sfiorare il palo.

I cambi non servono

Sono state due fiammate, improvvise. E’ mancata ancora una volta qualità di manovra. Gli ultimi minuti sono finiti con l’arrembaggio dei padroni di casa e questo, fa capire ancora una volta come i rosanero siano andati in difficoltà. A niente sono serviti i cambi, a niente è servito Soleri, entrato al posto di Brunori. Forse Filippi avrebbe potuto lasciare le due punte e tentare il tutto per tutto con 4 attaccanti dentro il campo. Ma sono dettagli. La verità è che questa squadra in trasferta fa una tremenda fatica a giocare a pallone e a trovare la via del gol. Nel secondo tempo, la squadra sembrava poi calata anche da un punto di vista fisico. Negli ultimi 10 minuti i gialloblù arrivavano sempre primi nelle seconde palle.

Squadra senza identità

E’ finita così, 0-0 e con un’occasione pazzesca nel finale, in favore delle vespe: è stato Pelagotti a salvare il risultato sul tiro ravvicinato di Donati. Il portiere rosanero ha evitato la frittata, ma il Palermo in campo non c’è stato nel secondo tempo. Non ha praticamente giocato. 1 punto che non serve e che fa pensare ad una mediocrità preoccupante. E’ il 3° punto in trasferta, il 10° in campionato, dopo 7 giornate. Troppo poco per arrivare lontano e per assaporare il vertice della classifica. Lontano da casa continua l’incubo, continua il Palermo doubleface. Questa squadra è senza identità.

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