Pensare partita per partita deve essere una regola in casa Palermo, così come non guardare assolutamente la classifica prima di aver costruito un filotto importante di vittorie. Non pensare a quanto male si sta facendo in trasferta e rinvigorirsi, invece, per quanto bene i rosanero stiano facendo al “Renzo Barbera”. Sono questi, pochi ma significativi, gli ingredienti che il tifoso palermitano deve portare con se prima di guardare, da casa o dallo stadio, il match contro il Foggia di Zeman.
Palermo, fai ciò che meglio ti riesce
Guardare ai 7 punti conquistati tra le mura amiche e al gioco che questa squadra propone nella sua “casa”: sempre pieno di ritmo e di “vita”, sempre piacevole agli occhi e determinato come deve essere. Ci sarà tempo, poi, per pensare alla “cura” da somministrare anche in trasferta. Per questa settimana, il Palermo deve però continuare a fare quello che meglio sa fare, magari di fronte a 18.000 spettatori (è’ un’utopia, diciamo la verità, però la squadra di Filippi potrà contare su qualche migliaio di tifosi in più rispetto ai 2500 abbonati, in virtù del passaggio della Sicilia in zona bianca).
Zeman imbattuto lontano dallo “Zaccheria”
Se da un lato, il Palermo recupera però le certezze calpestando il suo manto erboso, dall’altro il Foggia di un maestro di calcio che di nome fa Zdenek e di cognome Zeman, è imbatutto in trasferta. E quindi la partita di domani, per importanza e valore dell’avversario, sarà la classica sfida da 6 punti. Dove chi vince, si porta qualcosa di importante a casa: autostima, punti, consapevolezza. Non esisterà una favorita, ma il dettaglio farà la differenza. Chi farà meno errori si porterà a casa la partita, che sarà aperta, con molte occasioni (almeno questo è il nostro pronostico).
Non si laceri la magia del “Renzo Barbera”
Il Palermo, quindi, faccia pure quello che meglio sa fare (ossia fare punti in casa), ma di fronte avrà una corazzata che proprio in trasferta da il meglio di se. Sono stati infatti 5 i punti conquistati lontano dallo “Zaccheria”, contro Monterosi (0-0), Latina (1-1) e Fidelis Andria (0-3). Che non si sfaldi, quantomeno, ciò che di buono la banda del timoniere Filippi fa in quello stadio lì, il “Barbera”. A quel punto, le cose si farebbero complicate, più di quanto già non lo siano.
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