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Palermo-Foggia, la partita nella partita: De Rose sgrida, Fella ringhia

Palermo Brunori

Palermo-Foggia è terminata con un netto 3-0 a favore dei siciliani, che con questa vittoria hanno collezionato 7 punti nelle ultime tre partite contro Campobasso, Juve Stabia e per l’appunto Foggia.

Una vittoria importante in una partita difficile. Non è mai facile affrontare le squadre di Zeman a causa del loro piglio ultra-offensivo, ma gli uomini di Filippi sono riusciti a gestire al meglio i pericoli prodotti dagli avversari. Ma oltre alla partita vista c’è di più.

PALERMO-FOGGIA: LA PARTITA NELLA PARTITA

Le partite non sono mai dettate solo dalle singole giocate di un calciatore, da un intervento riuscito o da una papera di un portiere. All’interno di un match ci sono numerosi altri incontri personali con se stessi o con qualche avversario, talvolta addirittura persino con l’arbitro.

Delle personalissime sfide che possono nascere o per un gesto di stizza, per nervosismo o per estrema gioia. Andiamo a vedere quali sono stati gli episodi maggiormente curiosi di Palermo-Foggia, quei momenti che possiamo definire “la partita nella partita”.

LA “SFIDA” TRA ALASTRA E MONALDI

Il primo fra questi è senza ombra di dubbio il simpatico siparietto tra Fabrizio Alastra, portiere del Foggia, e l’arbitro Monaldi della sezione di Macerata. Nel corso della partita l’estremo difensore Rossoneri è stato più volte “pizzicato” dal direttore di gara perché batteva la rimessa dal fondo col pallone in movimento.

Il primo di questi richiami è avvenuto nel corso del primo tempo, col portiere che ha semplicemente ripetuto la rimessa fermando prima il pallone. Il confronto è diventato maggiormente piccato nel corso del secondo tempo, quando Alastra, malgrado i richiami di Monaldi, continuava a battere le rimesse col pallone in movimento. Al terzo richiamo dell’arbitro è arrivato l’ultimatum: il direttore di gara ha indicato al numero uno dei pugliesi che era la terza volta che commetteva l’infrazione, e alla prossima sarebbe arrivata l’ammonizione.

Va ricordato, per contestualizzare al meglio la tensione che si era venuta a creare, che Alastra era già stato ammonito nel corso del primo tempo per un intervento fuori area su Brunori. Alla prima occasione utile, dunque, il portiere del Foggia ha mostrato la propria buona volontà al direttore di gara: rimessa dal fondo, lo steward consegna il pallone ad Alastra, e il calciatore classe 1997 appoggia con fermezza e decisione – forse anche con un pizzico di tono polemico – il pallone sulla linea dell’area piccola. L’arbitro, dopo aver assistito alla “redenzione” del portiere, si volge verso di lui facendogli i complimenti con un pollice teso verso l’altro. Cartellino rosso evitato per un soffio.

LE URLA DI DE ROSE

L’arbitro Monaldi ieri non è stato il solo a farsi sentire in mezzo al campo. Il capitano del Palermo, Francesco De Rose, più volte nel corso della partita ha richiamato all’ordine i propri compagni. Il motivo? Evitare categoricamente i lanci lunghi.

Per questa ragione l’ex giocatore della Reggina, soprattutto nel primo tempo, è andato da una parte all’altra del campo proponendosi ai compagni di squadra per un appoggio palla a terra, al fine di giocare il più possibile la palla ed evitare quei lanci frettolosi tanto criticati da Giacomo Filippi nelle scorse settimana. De Rose sgrida i compagni per evitare i lanci lunghi: ogni tanto urlare funziona.

LA STIZZA DI FELLA

C’è chi si sblocca, e chi ancora non c’è riuscito. Matteo Brunori ormai da qualche giornata è riuscito a trovare la via del gol con la maglia del Palermo, ed è già arrivato a quota tre reti in otto presenze. Giuseppe Fella, invece, dopo 7 partite giocate in campionato non ha ancora trovato la gioia del gol tanto attesa.

Poteva arrivare ieri, attorno al 18° del secondo tempo, quando proprio Brunori è riuscito a scappare sulla fascia destra, entrando in area di rigore e seguendo con lo sguardo il taglio ad incrociare dello stesso Fella. Qualcosa, però, non è andato per il verso giusto: forse Brunori ha temporeggiato troppo, forse Fella doveva tagliare più verso il primo palo invece di restare al centro, forse entrambe le cose. Fatto sta che l’ex attaccante della Virtus Entella perde il tempo della giocata, trattiene il pallone tra i piedi e alla fine riesce a rimediare “solo” un calcio d’angolo.

Giuseppe Fella a questo punto si gira stizzito verso l’italo-brasiliano, che prima ha mimato il taglio che avrebbe voluto dal compagno, e subito dopo si è scusato. Fella, a quel punto, ormai palesemente innervosito per l’occasione mancata, si è girato facendo segno a Brunori di non preoccuparsi. Poteva sbloccarsi, ma sarà per un’altra volta.

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