Il Green Pass, da domani 15 ottobre, sarà obbligatorio in sede di lavoro. A stabilirlo infatti è un nuovo Dpcm, firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Ma prima di approfondire il nuovo decreto è bene ricordare di cosa si tratta quando si parla di Certificazione verde.
Green pass
Il Green pass è infatti una Certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla Piattaforma nazionale del Ministero della Salute che contiene un codice QR che ne attesta l’autenticità. La Certificazione verde è necessaria in diversi ambiti della vita di tutti i giorni. È necessaria per viaggiare all’interno dell’Unione Europea, all’interno di scuole ed Università, o ancora all’interno di strutture sanitarie. Inoltre è indispensabile in caso di attività e servizi pubblici (eventi, sport, spettacoli) ed ormai anche sui mezzi di trasporto. Infine, è necessaria per accedere ai luoghi di lavoro.
Nuovo Dpcm
Con il nuovo Decreto, dunque, è bene riportare quanto previsto e tutte le norme che entreranno in vigore dal 15 ottobre 2021: “Oltre ai lavoratori dipendenti della singola amministrazione, sono soggetti all’obbligo i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori“. Inoltre “i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata. Sono esclusi soltanto gli utenti”.
Riporta ancora il nuovo Dpcm: “I soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde potranno utilizzare i documenti rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. I soggetti sprovvisti di certificazione verde dovranno essere allontanati dal posto di lavoro. Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata. Vengono incluse nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative. In nessun caso l’assenza della certificazione verde comporta il licenziamento“.
Sottolinea ancora Palazzo Chigi: “Il soggetto preposto al controllo è il datore di lavoro, che può delegare questa funzione con atto scritto a specifico personale, preferibilmente con qualifica dirigenziale. Le linee guida lasciano libero il datore di lavoro di stabilire le modalità attuative. Il controllo potrà avvenire all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale”.
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