Palermo – Un videogioco al Palazzo dei Normanni. Un prodotto palermitano
Un personaggio immaginario, un’antropologa (Anna Belfiore), viaggia all’interno della più antica residenza Reale europea, il Palazzo Reale di Palermo. E’ questo L’intreccio dei qanat.
Nel suo viaggio si troverà alle prese con enigmi e misteri da risolvere. Un gioco ma anche un modo per conoscere uno dei monumenti più visitati della nostra città. Un video-gioco nato dalla collaborazione fra la fondazione Federico II e la D-Service Italia, una giovane e innovativa start-up siciliana.
Con un visore, il giocatore si immergerà direttamente nella realtà digitale e attraverso un sentiero in cui dovrà far uso della logica e del ragionamento, sarà messo di fronte alla risoluzione di quesiti, misteri che riguardano uno dei monumenti simbolo di Palermo e dell’intera Sicilia. Insomma un video-gioco ma dalla notevole funzione culturale e pedagogica.
E’ stato presentato a Palazzo Reale dal presidente dell’Ars Miccichè e dalla d.ssa Monterosso, presidente della Fondazione Federico II. Presente naturalmente l’Ad di D-Service Italia, Arduino Leone : “Il gioco è nato dall’idea di stimolare la conoscenza dei territori nostri, dei nostri brand e dei nostri monumenti attraverso un gioco. Giocando si impara anche. Chi usufruisce di questo nostro software non dovrà fare altro che documentarsi per svolgerlo. Abbiamo scelto il Palazzo Reale perché è il simbolo di Palermo e della Sicilia e anche perché loro si sono aperti in modo da poter prendere in seno le nuove tecnologie e i nuovi modi di fare cultura. Tutto il nostro entourage è composto da giovani siciliani, molti palermitani. Molti vanno via, ma chi resta è capace. Questo è il motto della mia azienda”.
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7 mesi di lavoro per la realizzazione del videogioco da parte della D-Service Italia. Un gioco che si potrà completare in 8 ore e che si propone di essere il primo di una serie di giochi ambientati nel territorio siciliano. Suoni e colonna sonora originale.
“E’ un progetto molto entusiasmante, nato da un’idea di ragazzi straordinari e dalla dirigenza di Patrizia Monterosso. – dice Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II – E’ un nuovo sistema di apprendimento, un gioco che realmente ti fa imparare qualcosa. Chi entra nel Palazzo attraverso il visore avrà davanti a sé una serie di enigmi da risolvere che potrà risolvere solamente giocando. Un modo per avvicinare le nuove generazioni alla storia del Palazzo e ai suoi contenuti culturali. … Si tratta di un serious game, cioè di un gioco che spinge l’utente ad accrescere la propria cultura“.
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“Un progetto tutto made in Sicily. Una bella storia in una location interessante – racconta Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – La storia dell’antropologa Anna Belfiore, che tra enigmi, misteri e l’incontro di figure, ombre e fantasmi deve conoscere e risolvere per rispondere ed andare avanti. Uno stimolo alla conoscenza. Dobbiamo abituarci a pensare alla tecnologia come uno strumento alla conoscenza dei siti e non un’alternativa come accaduto durante la pandemia”
Disponibile da dicembre al bookshop di Palazzo Reale e online su Oculus Store e Steam. Il prezzo sarà di 29 euro.
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