Presidente Ghirelli: “Voglio una riforma sostenibile che punti sui giovani”

Il presidente della Lega Pro Ghirelli, ha commentato questo inizio di campionato. Si è soffermato in particolare su quelli che reputa i gironi più competitivi, il Girone B e il Girone C. Per il Girone B, ha espresso il suo apprezzamento per il bel calcio che viene portato avanti, mentre il Girone C, si basa maggiormente sull’agonismo.

Il girone meridionale, infatti, dove milita il Palermo e altre piazze molto caldi come il Bari, punta molto sul pubblico. Il presidente Ghirelli ha infatti detto, come riportato dal Resto del Carlino: “Nel girone C forse si gioca di più sull’agonismo a volte con grandi pubblici. Ma il girone B è probabilmente quello più bello da seguire”.

Le squadre del Sud si contraddistinguono per il grande seguito, sia per la storia e il blasone di alcune società, sia per i numeri dei tifosi che stanno ritornando allo stadio. Basti pensare che a Bari per il derby con il Foggia sono stati venduti oltre 19000 biglietti.

Il presidente Ghirelli è tornato anche a parlare della riforma del calcio, che è al centro di numerosi dibattiti. La riforma, che in molti attendono, secondo Ghirelli dovrebbe coinvolgere tutti i campionati di calcio, dalla Serie A alla Serie D, fino ai dilettanti.

In particolare si spera in una riforma che porti ad un calcio più sostenibile dal punto di vista economico, sia per le società che per la lega. Ogni anno, infatti, sono diversi i club che non riescono più a proseguire, ad iscriversi al campionato e dover dichiarare fallimento.

DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE GHIRELLI

Una Serie C, inoltre che vuole anche puntare sui giovani, e che sappia formare tutte le figure del calcio come ha affermato il presidente Ghirelli: “Vogliamo un calcio economicamente sostenibile che punti sui giovani e questo ormai è recepito. Solo tredici società non aderiscono alla possibilità dei minutaggi. Sono un sostenitore della riforma che deve essere di sistema dalla serie A alla D e in generale ai dilettanti. Adesso si parla di ragazzi di 15,16 e 17 anni, infatti abbiamo abbassato l’età. Ma serve una formazione per tutti: allenatori, preparatori atletici e dirigenti”

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