Giuseppe Langella, titolare del 50% delle quote della Juve Stabia, ha risposto sulle colonne de Il Mattino alle critiche che sono piovute dopo la sconfitta contro la Turris.
Il 2-1 subito sul terreno di Torre del Greco, in un importante derby che poteva rilanciare le ambizioni delle Vespe sulla promozione, ha lasciato segni tangibili. Adesso i gialloblù si ritrovano quattordicesimi, con 14 punti. La zona play-off risulta lontana, mentre sperare di arrivare tra le prime è quasi fantascienza. Va da sé che a Castellammare di Stabia il clima non sia dei migliori, per usare un eufemismo. Ecco allora le parole di Langella: “Cedo le mie quote, la metà della Juve Stabia a zero euro. Ma solo se c’è qualcuno più bravo di me. La Juve Stabia è entrata ormai nel cuore mio e di mio fratello, e stiamo facendo di tutto per far bene con questo sodalizio. Vogliamo mantenere la squadra ai livelli che competono ad una città come Castellammare, a cui ormai siamo legati. Ripeto, la critica ci può stare, ma non accetto offese. Se poi c’è qualcuno dietro che cerca di destabilizzare, si faccia avanti. Io posso fare un passo indietro senza problemi. Oggi fare calcio non è facile, non è come qualche anno fa.”
LANGELLA: “TUTTI DEVONO AIUTARE, PAGHIAMO ANCORA VECCHI DEBITI”
Langella è apparso un fiume in piena, e ha voluto rendere noti alcuni dettagli societari che danno coscienza della situazione finanziaria delle Vespe. Le dichiarazioni: “Ci troviamo a pagare ancora i premi della promozione in B di tre stagioni fa, e stiamo cercando di ripianare i debiti trovati al nostro arrivo. Possiamo fare meglio sul campo, sicuramente, ma serve il contributo di tutti. Ora dobbiamo solo stare vicini al gruppo, al mister, a questa maglia. Sono questi i momenti in cui si vedono i veri tifosi. Questi sono ragazzi speciali, unici. Sui social, ne abbiamo sentite e lette troppe, e questo non lo accetto.”
Adesso la Juve Stabia è costretta a fare risultato per non perdere il treno dei play-off, già dalla prossima di campionato. Sfida che però sembra proibitiva, trattandosi del Bari, prima della classe. Eppure, nel calcio, si sa: mai dire mai. Langella ci crede.
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