Simon Kjaer, ex difensore del Palermo, parla senza freni ai microfoni di simonkjaergifs.com del suo passato, presente e futuro calcistico.
Le dichiarazioni di Simon Kjaer
“Il 2021 è stato un anno pazzesco, sotto ogni punto di vista. Ovviamente molto positivo, ma c’è stato anche qualcosa che ha cambiato le nostre giornate nel mese di giugno, poi per fortuna finito bene quell’episodio. Mi riferisco a Christian Eriksen che ora sta bene. Il tempo vola. Abbiamo giocato molto bene gli Europei e ci siamo già qualificati per i Mondiali, e il lockdown a Milano. Per fortuna ho raggiunto una certa età, quindi ogni tanto posso anche sedermi e godermi la vita”.
Le esperienze in Italia
“L’Italia? Palermo senza dubbio mi ha trasmesso l’amore per l’Italia e per il calcio italiano. Ora questo amore ce l’ho con il Milan. La migliore cucina è la cucina italiana, lo stile di vita, io probabilmente sceglierei sempre uno stile di vita italiano rispetto a quasi tutto il resto del mondo. Quindi mi ha formato completamente. Ovviamente mi ha formato anche come giocatore di calcio. Il modo in cui difendo, sono un giocatore a cui piacciono i duelli, mi piace il gioco uomo contro uomo, sono abile tatticamente e nel leggere la partita”.
Il suo futuro
“Il rinnovo col Mian? Non c’è altro posto dove preferirei essere in questo momento, la soluzione perfetta per me, mia moglie e i miei figli, nel paese che mi piace di più. Il calcio italiano ora è più dinamico con un aspetto tattico che ovviamente mi piace essendo un difensore. Non avrei mai potuto scrivere pezzi così importanti della mia carriera se non fossi arrivato al Milan. Potrei finire dicendo che posso giocare altri 5 anni, ma vediamo, poi finalmente andrò in pensione.
“Futuro? Mi piacerebbe molto finire al Milan gli ultimi anni della mia carriera da calciatore. Ma nel calcio anche imparato che non devo farmi troppe aspettative e non posso fare troppi progetti. Non c’è dubbio che se dipendesse da me, vorrei finire la mia carriera a Milano, nel Milan. Se è nel 2024, 2025, 2026, 2027 non lo so, ma sento che finché avrò ancora quella fame che ho ora, qualcosa posso dare. Quando arriveranno i giovani e prenderanno definitivamente il mio posto, allora li sarà giunto il momento di fermarmi”.
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