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Gravina: “Ringrazio Palermo, al “Barbera” gare internazionali ad una condizione”

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, è intervenuto nella sede del Comitato Regionale Sicilia della LND. Il numero uno del calcio italiano ha toccato diversi temi, tra cui quello della riforma del calcio e dei campionati. Anche la riapertura totale degli stadi è stato un tema affrontato dal presidente della Federazione. Di seguito le dichiarazioni rilasciate nel corso della conferenza stampa.

LE PAROLE DI GRAVINA

La nostra esigenza è quella di dare risposte concrete e nuove di stabilità e sviluppo sostenibile in breve tempo – ha detto Gravina –. Per me sviluppo significa togliere dalle catene. Liberiamoci dalle remore del passato, dobbiamo cambiare. Il calcio ha bisogno di cambiamento. Se non ci fosse questa esigenza dovremmo essere tutti convinti che il calcio funziona. C’è bisogno di una nuova classe dirigente. Ho preso coscienza, non sono l’unico depositario delle innovazioni di cui ha bisogno il calcio e quindi ho bisogno di aiuto. Ho chiesto a tutte le componenti del calcio italiano consapevolezza dei ruoli, c’è bisogno di fare squadra e non di essere semplici molecole individualiste. Metto a disposizione tutto l’impegno e le energie per centrare questo traguardo”.

La riforma dei campionati

“È un’espressione che ho abolito nel nostro lessico – ha continuato il numero uno della Figc-, perché si riduce il tutto a una riduzione matematica delle squadre e delle categorie. Non è così, per me è una riforma del calcio. Questo è uno degli aspetti fondamentali. La riforma richiede di incidere sul piano della sostenibilità per mantenere un mondo equilibrato, e sul piano della stabilità. Ciò ci porta a ragionare sulla capacità di far capire alcune differenze in questo mondo. Il virus che ha colpito qualche anno fa la Lega Pro rischia di toccare anche la A e la B. Il sistema ha bisogno di raffreddarsi, la riforma potrebbe impattare sui sistemi di promozione e retrocessione, e a questo punto cercare maggiore sostenibilità nel dilettantismo”.

Capienza stadi

“Dobbiamo difendere la capienza del 75%. In molti spingevano per il 100% ma ho invitato tutti a riflettere e ad avere cautela. Il momento dell’evoluzione pandemica genere un po’ di allarme, mi fa piacere che il Governo difenda la sua posizione di non chiudere gli stadi ma anzi di dare garanzie a chi è vaccinato. Dobbiamo essere più responsabili, alcune scelte che si vedono durante le partite in cui si viola il protocollo sapendo che nessuno può intervenire, non va bene. Capisco che ci può essere del fastidio, ma alcune immagini che circolano potrebbero portare a provvedimenti diversi”.

Sul Renzo Barbera di Palermo

Dico grazie a Palermo – ha continuato Gabriele Gravina non a caso giocheremo qui la gara decisiva per la qualificazione al Mondiale femminile (in programma domenica 28 novembre, ndr). Se ci sarà un’opera di ammodernamento dell’impianto tale da allinearsi con le norme in ambito internazionale, penserò alla possibilità di indicarlo come una delle sedi per i prossimi impegni internazionali”.

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