Palermo – Derby del cuore e derby del Cibali: che contraddizione …
Lo dico senza mezzi termini: non ho mai amato particolarmente queste manifestazioni e questi eventi ed infatti non ho partecipato quasi mai. Ma non per la beneficenza che spesso è il fine ultimo di tali iniziative. Ci mancherebbe. Ma perché si respira un’aria che non mi piace. E ovviamente sto parlando in termini generali, a qualunque latitudine e per qualsiasi città. Se poi dovessi soffermarmi sull’evento di oggi pomeriggio, il pre-Derby del Cuore, aggiungerei anche l’aggettivo contraddittorio.
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Artisti e sportivi siciliani e non solo (legati però al Palermo ed al Catania), da ogni parte d’Italia, si ritroveranno allo Stadio Renzo Barbera di Palermo per una partita il cui incasso andrà in aiuto delle persone colpite dal nubifragio a Catania. E fin qui tutto bene, anzi benissimo. Che questi eventi non mi piacciono è un problema mio ma la finalità è nobile. Nel caso specifico del pre-derby di domani spicca però inesorabile una fortissima contraddizione. Gli organizzatori si sono sforzati di unire le due realtà, palermitani e catanesi, per una sorta di gemellaggio in aiuto a chi ha sofferto i danni del nubifragio. Deve vincere la Sicilia, al di là della rivalità calcistica. Bene.
Poi però ti accorgi che per il derby del giorno dopo, quello sul campo del Cibali, vengono messi paletti e divieti di tutti i tipi. Capisci che l’osservatorio per le manifestazioni sportive si è studiata ben bene la formuletta per impedire ai tifosi rosanero di recarsi a Catania: la fidelizzazione. Sapendo che il club rosanero non ha attivato alcun progetto di fidelizzazione, ha divulgato un comunicato in cui era condizione imprescindibile. Geniale.
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La domanda però sorge spontanea, avrebbe detto il mitico Antonio Lubrano. Com’è possibile che il giorno prima siamo tutti amici, remiamo dalla stessa parte, raccogliamo fondi per Catania ed il giorno dopo i palermitani sono il peggior nemico del mondo al punto da vietargli di assistere alla partita. Delle due, l’una: o siamo rivali o siamo amici. Se si vuol procedere in una direzione, quella della cultura sportiva, del no alla violenza e del contenimento delle rivalità calcistiche, bisogna avere coraggio perchè non basta uno show con attori, cantanti e vecchie glorie. Ovviamente un plauso agli organizzatori dell’evento di oggi ma la posizione dei rappresentanti del governo del calcio mi disorienta …
Buon divertimento e buona cena al Castello a Mare dove saranno ospitati, nel post partita, tutti gli ospiti arrivati da ogni parte d’Italia…. io preferisco fare una banale offerta privata.
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