In casa Catania a parlare dopo il derby è Giuseppe Stancampiano, il portiere degli etnei: “Io palermitano? Che importa, gioisco tantissimo!”. Queste le prime affermazioni dell’estremo difensore in forza ai rossoblù da questa estate.
L’incontro tra Catania e Palermo si è concluso da qualche ora ormai e a gioire sono stati proprio i padroni di casa. La squadra di Baldini si è mostrata superiore sul campo alla squadra di Filippi, ed ha ottenuto un secco 2-0. Notte fonda per i rosanero, in grado di “regalare” uno spettacolo tutt’altro che esaltante. Sovrastati fisicamente e tatticamente dalla squadra catanese, non sono sembrati mai in grado di risollevarsi. Nemmeno l’ingresso del fantasista Silipo ha portato realmente una speranza al popolo palermitano. L’implacabile Luca Moro ha segnato l’ennesima doppietta ed in 18 partite ha messo a segno 18 gol; una media spaventosa per un giocatore così giovane. L’attaccante in prestito dal Padova è riuscito a mettere due volte la firma su questo match, regalando ai supporters rossoblù una delle poche gioie di questa stagione, visti i gravi problemi societari. La cosa che colpisce maggiormente, oltre al risultato, è l’esultanza a fine partita di un palermitano doc, felice per la vittoria del suo Catania. Si tratta appunto del portiere Giuseppe Stancampiano; nato a Palermo, non ha mai vestito i colori rosanero. Ecco di seguito le sue dichiarazioni nel post gara.
Le dichiarazioni di Stancampiano
“Credevo e speravo di poter scendere in campo; così è stato ed oggi posso affermare che questa è una partita che mi ha regalato un’immensa gioia. Forse la più grande della mia carriera. Io palermitano? Chi se ne frega, io gioisco tantissimo ed è un’emozione grande aver regalato felicità al popolo rossazzurro. Nel primo tempo ci siamo stati solo noi in campo e poi abbiamo fatto una prova di grande carattere”, queste le parole dell’estremo difensore.
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Diciamo che la dignità non è mai stata abbondante nei palermitani che sono un entità socio culturale spazzatura che si contraddistingue nella storia per essere come una bandiera ed andare dove va il tempo, inoltre nella sua penosa storia si ricordano solo popoli che l’hanno espugnata, per cui non mi meraviglio affatto di queste dichiarazioni vomitevoli.