Antenucci è la certezza del Bari.
Questo il titolo del Quotidiano di Puglia, oggi in edicola scritto dalla penna di Flavio Insalata che parla dello straordinario momento di forma che sta attraversando l’attaccante del Bari Mirco Antenucci. Il bomber dei pugliesi dopo un inizio complicato adesso sembra aver ritrovato la confidenza col gol. Sono, infatti, cinque le gare consecutive in cui è andato a segno, iniziando questo filotto dalla gara contro la Vibonese fino a quello col Taranto. Molto probabilmente questo filotto non porterà alla vetta nella classifica cannonieri, vista l’egemonia di Luca Moro, ma potrebbe portare a una promozione diretta in B al suo Bari. Il titolo di capocannoniere era già arrivato due anni fa, ma i playoff per la promozione videro la Reggiana vincitrice. Antenucci, però, ha nel mirino un altro obiettivo personale: quello di diventare il miglior marcatore della storia del Bari, superando gente come Caputo, Catalano e Spinesi.
Il passato di Antenucci: decisivo anche con le dirette avversarie
La carriera di Antenucci vanta tante presenze tra B e A, accompagnate da stagioni da protagonista come quella ad Ascoli. In bianconero riuscì a vincere il tiolo di capocannoniere in Serie B con 24 reti. E proprio quella stagione gli valse il salto di categoria, chiamato dal Catania, il bomber molisano si giocò le sue chance in Serie A. Esperienza vincente anche quella con la Spal che riuscì a portare nella massima serie. Proprio a Ferrara fu notato da De Laurentiis che se n’è innamorò calcisticamente.
Ciò che spicca di più della stagione dell’attaccante è la sua capacità di essere decisivo anche negli scontri diretti. Fattore che era mancato lo scorso anno, Antenucci è riuscito a segnare col Catanzaro e nel pareggio contro l’Avellino. La prossima giornata ci sarà il Palermo di fronte e l’attaccante non vuole perdere l’abitudine, sarebbero sei gare consecutive a segno cosa che non gli è mai capitata. Il Bari, che ha dimostrato di avere molte alternative, sembra in questo momento non poter prescindere da lui, che da panchinaro quest’anno ha scalato tutte le gerarchie diventando un punto fermo.
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