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Respinto il ricorso di Di Piazza, adesso si potrebbe procedere con la cessione

Di Piazza

Il Palermo è vicino, vicinissimo ad una svolta e il campo c’entra poco, in attesa che anche da questo arrivino i risultati che tutti si augurano. Oggi tutti coloro i quali hanno a cuore le sorti del Palermo, si badi bene non della società ma dei colori rosanero, possono tirare un sospiro di sollievo. E’ stato infatti respinto il ricorso proposto dall’ex vicepresidente e socio Tony Di Piazza che aveva chiesto il sequestro conservativo delle quote di Hera Hora, cosa che di fatto aveva già rallentato le trattative con il fondo, che ha sede a Londra, e che avrebbe probabilmente potuto anche far saltare la trattativa per la cessione della società rosanero.

Dopo settimane di attesa è infatti arrivata la sentenza del giudice del tribunale di Catania, Chiara Salamone, che non solo da ragione ad Hera Hora ma anzi “richiama” in un certo qual modo Tony Di Piazza. Probabilmente, tra le altre cose, anche la quantificazione del credito vantato da Italplaza, la società attraverso la quale Di Piazza deteneva le quote di hera Hora, sarà apparsa quantomeno sproporzionata anche al giudice del tribunale etneo.

A fronte di 6 milioni di euro immessi nelle casse della controllante l’SSD Palermo, poi Palermo FC, l’ex vicepresidente ne aveva chiesti quasi il doppio. “Il valore di rimborso della partecipazione per cui Italplaza ha esercitato il recesso da Hera Hora, e dunque il credito di cui Italplaza è titolare nei confronti di Hera Hora, è pari a un importo di circa Euro 11,9 milioni”. Questo si leggeva nel ricorso presentato dai legali dell’italo-americano e sul quale anche noi, ricevendo non poche e pesantissime critiche, avevamo preso una posizione netta e chiara tanto ci era sembrato sproporzionato.

Ed invece grazie a questa sentenza il Palermo potrebbe adesso passare di mano, e non saranno di certo quelle di James Pallotta Jr., e ciò potrebbe accadere in tempi rapidi, anzi rapidissimi. Qualche tempo fa, anche sulla scorta delle parole del presidente Dario Mirri, ci eravamo sbilanciati dicendo che il 2021 avrebbe in qualche modo potuto rappresentare l’anno della svolta. Quanto stava accadendo, dopo la querelle con Di Piazza, ci aveva fatto temere di aver fatto il passo più lungo della gamba. Ed invece oggi possiamo dire che da qui all’ultimo giorno di questo 2021 le firme sulla cessione della società rosanero potrebbero arrivare davvero, con Dario Mirri che resterà comunque in società con una quota di minoranza mantenendo con ogni probabilità la carica di presidente. Questo non vuol dire che arriveranno “domani” ma di certo è stata abbattuta una barriera che rischiava di diventare insormontabile.

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E’ chiaro che la vicenda non finirà qui, nel senso che Di Piazza farà reclamo ma intanto ad oggi la situazione è questa e la cessione può andare serenamente in porto con buona pace di tutti quelli che non ci hanno mai creduto e che anzi hanno interpretato le ultime dichiarazioni rilasciate sabato scorso da Mirri, a margine del derby del cuore, come l’ennesima presa in giro di uno che non voleva e che non ha mai voluto vendere la società.

“Il Palermo non si vende, il Palermo resta di Palermo. Il Palermo probabilmente, come ho detto sin dall’inizio, ha bisogno di un sostegno economico ulteriore perché io posso arrivare con tutte le mie forze a quello che sto realizzando. E’ chiaro che io voglio guardare avanti come qualsiasi papà che per i propri figli può avere il desiderio di consentire loro una migliore crescita possibile. Da questo punto di vista credo che sia giusto che io con la mia responsabilità consenta al Palermo uno sviluppo ulteriore”.

Queste erano state le dichiarazioni di Mirri che oggi magari qualcuno leggerà in modo diverso.

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