Palermo-Bari sarebbe potuta essere la partita del primo posto, la sfida che avrebbe potuto decidere le sorti della classifica del campionato di andata ed invece, a distanza di un girone, il Bari si trova a primo posto ed il Palermo si al secondo posto ma ad otto distanze dai galletti.
La formazione dei galletti è di livello per la Serie C: Antenucci ha grande esperienza nei campi di Serie A e Serie B, Terranova gode di un palmares notevole soprattutto in cadetteria, proprio come Di Cesare e Bolzoni, quest’ultimo ex della sfida insieme a Mazzotta.
Sicuramente i gol di Antenucci sono fondamentali per le azioni dei galletti, ma la maggior parte delle offensive dei ragazzi di mister Mignani passano dai piedi del trequartista Ruben Alejandro Botta, che indossa la casacca con la numero 10.
Gli inizi
La carriera dell’argentino inizia con una delle maglie storiche della nazione: Boca Juniors. Il trequartista, però, lascia subito gli Xeneizes per accasarsi al Tigre. L’esperienza è molto sfortunata e termina anzitempo a causa di un tragico infortunio che frena la sua carriera: rottura del legamento crociato e del menisco esterno del ginocchio sinistro.
Ruben Botta: Italia, Inter ed Europa League
Le prestazioni con il Tigre sono sublimi: la tecnica del trequartista è notevole ed incuriosisce diversi club europei ma a spuntarla è l’Inter, che acquista il giocatore a parametro zero girandolo in prestito al Livorno. Con gli amaranto non scende in campo in nessuna occasione, tornando alla base nerazzurra dove colleziona invece una manciata di match, tra cui uno in Europa League, prima di passare al Chievo in prestito.
Con il Chievo Ruben Botta trova finalmente lo spazio tanto desiderato: 21 gettoni in campionato e minuti sulla gambe importanti.
Ruben Botta: Messico ed Argentina
Ruben Botta lascia l’Italia nel 2015 per tornare nelle Americhe, sponda messicana al Pacucha. L’esperienza italiana ha fatto molto maturare il trequartista argentino che mette subito in atto i miglioramenti appresi con una grande stagione che lo riporta in Argentina con il San Lorenzo.
Con la squadra della città Natale di Papa Francesco rimane per quattro stagioni nella quali scende in campo 73 volte contribuendo attivamente alla zona gol in 9 occasioni (6 gol e 3 assist). Finite le quattro stagioni con il San Lorenzo, Botta trova riscatto nella giovane squadra argentina del Defensa y Justicia, allenata dal tecnico ed ex bomber Hernán Crespo.
Sotto la guida di Crespo troverà un gol in 9 gare, giocando anche una gara di Libertadores prima del suo ritorno in Italia alla Sambenedettese.
Ritorno in Italia
Il ritorno in Italia dell’argentino coincide anche con la sua definitiva esplosione: 8 gol e 8 assist nell’unica stagione in maglia Sambenedettese che lo proiettano subito nell’olimpo dei migliori giocatori della squadra. Al termine della stagione raggiunge anche la zona playoff, salvo, però, uscire nel primo turno della manifestazione. La grandissima stagione posta in essere con la Sambenedettese incuriosisce diversi club di Serie B che vedono nell’argentino la figura di estro e talento perfetta, ma la forza ed il blasone del Bari, in Serie C, prevalgono su tutto, portando il trequartista in terra salentina.
La stagione con il Bari parte subito a mille: 19 gettoni conditi da 4 gol e 7 assist; il tutto coadiuvato dal primo posto a +8 da Turris e Palermo che si trovano a debita distanza dai galletti. Un inizio straordinario per Ruben Botta; numero 10 argentino che, come spesso accade a molti suoi connazionali, fatica ad accendersi ma quando riesce a trovare l’interruttore per la luce, per gli avversari è dura riuscire a contrastarlo… E se il Bari si trova al primo posto, il merito è anche suo.
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