La Lega Serie A si è riunita d’urgenza quest’oggi, in videoconferenza, per assumere delle decisioni sul futuro dello svolgimento del campionato. La telefonata di ieri tra Draghi e Gravina aveva fatto nascere il dubbio sull’opportunità di fermare il torneo, oppure di andare avanti con il divieto di ingresso ai tifosi negli stadi. Oggi, il presidente della FIGC, ha chiarito che da parte del primo ministro non era arrivato alcun aut aut, ma semplicemente una richiesta di valutazioni. Valutazioni effettuate nella riunione che si sta volgendo in questi minuti e che hanno portato alla decisione di limitare il pubblico a 5000 unità per le giornatw che si svolgeranno il 16 e il 23 gennaio. L’impennata di contagi è indubbiamente un problema che sta travolgendo l’intero Paese, e il calcio non è di certo invulnerabile.
Il 6 febbraio si potrebbe tornare alla normalità?
Per la giornata di domani, tutto resterà invariato: gli spettatori potranno riempire il 50% degli stadi. Il calcio, dunque, fa un passo indietro e dimostra di essere consapevole dell’aumento dei contagi e del grave problema che il nostro Paese stra attraversando, raccogliendo a pini voti l’appello del Premier Draghi. Il provvedimento sarà valido fino al 23 gennaio, come accennato, proprio quando avrà inizio la sosta per le Nazionali. Il campionato di Serie A ripartirà poi il 6 febbraio, quando (si auspica), gli stadi potranno essere riempiti nuovamente al 50% o chissà, al 75% come è stato finora.
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